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Re: Il Futuro di GNU/Linux



Alessandro Pellizzari ha scritto:
Il giorno gio, 26/10/2006 alle 11.40 +0200, Andrea Modesto Rossi ha
scritto:

Il problema rimane pero', voglio dire, se il cliente* si mostra interessato a Debian, io come gli spiego che non potra' mai vedersi le partite di calcio su Internet? di certo non con la teoria di X grande e X piccolo, voglio dire magari a lui non interessano minimamente queste cose politiche ...

Se vuoi fare lo stronzo, minaccia il cliente di denunciarlo alla GdF se
usa Windows o qualsiasi altra cosa piratata.

Se vuoi essere meno stronzo, informalo sui rischi che corre usando
software pirata. Anche solo WinZip, non serve che pirati Photoshop o
Windows.

Quando la gente avra` il terrore di usare software pirata, iniziera` a
cercare alternative, che sono solo 2:
- sborsare migliaia di euro in licenze software.
- usare software libero

A quel punto la X (Linux Desktop) crescera` a dismisura.

Finche` la gente non sa quello che rischia, continuera` a usare Windows
e la X rimarra` piccola.

Bye.

Non so se Stallman lo interpreta letteralmente alla stessa maniera, ma per me il software libero ha di buono la qualità, ed il fatto che non sia pagato è quasi sempre una necessità per assicurarsi la qualità (ma non sempre: Hylafax e c.). Non si può puntare alla sua diffusione perchè è gratuito se poi non funziona.... Ma se non è "economicamente sostenuto" allora potrà crescere, liberarsi, evolversi e migliorare seguendo "il flusso armonico della natura". Se dovessi consigliare un s.o. semplice, gratuito e funzionate _bene_da_subito_ io non andrei su linux (piuttosto su BeOS o simili).
Byez



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