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Re: [OT] Una ferale notizia?



On 29/08/2014 21:29, Saturno wrote:

Il giorno ven, 29/08/2014 alle 19.26 +0200, Davide Prina ha scritto:
On 28/08/2014 23:56, Saturno wrote:
incarico una società di produrlo e pretendo che sia
software libero: perchè voglio farlo modificare dai miei programmatori
interni alla bisogna, utilizzarlo per qualsiasi scopo, installarlo su un
qualsiasi numero di macchine senza royalty da pagare, etc etc...

non ne capisco il senso.
Se incarichi qualcuno per realizzarti un software e vuoi che i sorgenti
siano tuoi, quindi te li devono consegnare... perché devi chiedergli di
distribuirlo con licenza di software libero?

In realta' ho scritto "che sia software libero", nel senso delle 4
libertà di Stallman: se un software non mi priva di queste liberta',
puo' essere definito libero, che ci sia o meno una licenza.

ok, ma se vuoi che ti consegnino un software che è software libero, poi, come già detto, potresti essere obbligato a distribuire tutte le modifiche insieme agli eseguibili o se ne permetti l'uso via remoto.

Per quello che poi dicevi la soluzione migliore è richiedere i sorgenti e la proprietà su tutti i sorgenti e librerie usate, o per lo meno sulle librerie che non ci sia nulla che vincoli il resto.

Basta che ti diano i sorgenti e nel contratto ci sia scritto che sono
tuoi (sei tu il detentore unico del copyright) e sei a posto, poi puoi
fare quello che vuoi

A questo punto il programma è ancora libero, perchè nessuna delle 4
liberta' mi viene negata.

no, non è libero. Lo potrà essere solo se tu lo distribuisci con una licenza di software libero.

Quello che devi capire è che le libertà non possono essere solo di un singolo, come vuoi fare tu nei tuoi esempi, ma devono essere libertà accessibili da tutti.

Questa delle sedie è proprio l'obiezione che non riesco a comprendere.
Il mio business non e' la vendita di software, ho un azienda, diciamo,
di logistica integrata, trasporti...Questo nuovo software mi dà dei
vantaggi perche' mi permette di svolgere meglio e a costi minori la mia
attivita' che non c'entra nulla con lo sviluppo di applicazioni
informatiche. Per esempio mi permette di ottimizzare i tempi di consegna
o i costi di carburante, o il carico degli automezzi etc..

secondo Eric Steven Raymond non devi usare una licenza opensource (qui parlo di opensource perché lui è stato uno di quelli che ha favorito la nascita e l'uso di tale termine), ma anzi devi tenerti tutto proprietario per evitare che altri usino quanto da te fatto e ne traggano profitto.

Se distribuisci il tuo software con licenza libera tipo BSD revised, allora gli altri possono addirittura commercializzare modifiche del tuo software senza rilasciare i sorgenti.

Se però tu usi una licenza tipo GPL, sono obbligati a distribuire anche i sorgenti con gli eseguibili; se usi AGPL devono rilasciare i sorgenti delle modifiche anche per uso via remoto (es: WEB). Questo è uno dei motivi per cui la licenza AGPL 3 è, per me, la migliore attualmente esistente.

Ci sarà di sicuro chi userà e basta il tuo prodotto e basta e ne avrà dei vantaggi, ma ci sarà anche chi suggerirà modifiche, ti riporterà bug, ti aiuterà a mantenerlo, a svilupparlo e a migliorarlo.

Se uno vuole usarlo senza contribuire e apporta delle modifiche, allora potrebbe arrivare che apportare le sue personalizzazioni/migliorie alle nuove versioni gli potrebbe costare di più che passartele per essere integrate.

Secondo me alla lunga è meglio usare software libero e creare software libero.

Nuovo Fantaesempio: l'idea del software "miracoloso" è stata mia, ma non
avendo fondi a sufficienza propongo l'idea ad altre due aziende; la
ritengono valida e decidiamo di commissionare il software; chiediamo
consiglio a te che di licenze te ne intendi, e ci spieghi il discorso
del copyright per cui il programma avra' il copyright delle tre aziende
commissionanti. Se un giorno una delle aziende decide di collaborare con
una non facente parte del gruppo originario, non potrebbe (credo)
condividere il codice senza l'accordo delle altre due

non è detto.
In ogni caso ci deve essere un contratto che stabilisce tra di voi come gestire il software. Bisogna basarsi su questo.

mentre se da
principio si fosse scelta una licenza libera nulla lo impedirebbe.

sì, è possibile ottenere un software derivato da quello.

Forse puo' sembrare che queste considerazioni tradiscano la filosofia
alla base del software libero, ma in realtà io credo fermamente che il
software libero possa essere strumento di business, valido
economicamente

certamente, ci sono molte aziende che vivono con il software libero. Vedi Red Hat ad esempio.

Poi si può vedere l'esempio di Sun Microsystem, ora non più esistente. Aveva grossi problemi economici. Ha abbracciato la filosofia del software libero e ha iniziato ad avere degli utili, che però non erano sufficienti a coprire le perdite nella parte hardware. Alla fine ha venduto tutto... Secondo me doveva adagio adagio vendere la parte hardware e mantenere quella software aveva degli assi nella manica davvero importanti: Java & C., Openoffice.org...
Avrebbe avuto una società di dimensioni nettamente inferiori, ma redditizia.
Qui ha preferito vendere tutto in blocco ed incassare il più possibile...

Ciao
Davide

--
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