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Re: [revisione] DPN 11



Ciao Gio!
Finalmente vi buttate nella mischia della questione "debugging"...:)

On Sat, Sep 11, 2010 at 10:16:38AM +0200, Giovanni Mascellani wrote:
> Il 09/09/2010 13:13, Francesca Ciceri ha scritto:
> > On Thu, Sep 09, 2010 at 11:19:28AM +0200, Marco Solieri wrote:
> >>
> >>> e` stato chiamato per aiutare nell'eseguire il debug di GRUB2
> >> e` stato chiamato per aiutare al/alla debugging/correzione di GRUB2
> > 
> > No, rileggendo bene devo farti un appunto: "debugging" non va usato. 
> > Quando trovi un sostantivo inglese usato come verbo (ma che non ha
> > corrispondente in italiano) devi usare una locuzione: dal momento che
> > "debuggare" è assolutamente mostruoso, "fare il debug" è l'unica opzione.
> > Questo perché non puoi sostantivare "debugging" che in effetti è "l'atto del
> > debug" corrispondendo a un participio in inglese (-ing).
> 
> Qui non sono molto d'accordo. Introdurre un vocabolo come "debug" in
> italiano senza introdurre le sue forme "parallele" (ossia quelle che in
> inglese sarebbero "debugging", "to debug", e tutte le forme coniugate e
> declinate che in italiano sono milioni) è molto scomodo. Secondo me i
> giri di parole come "effettuare il debug" sono piuttosto scomodi per la
> lettura (soprattutto quando la loro introduzione comporta un eccessivo
> sovraccarico della frase, cosa che, nella mia esperienza, spesso capita).

Bè, l'abilità sta proprio nel levigare (polish, ma non nel senso di polacco)
la frase al punto da renderla non sovraccarica pur utilizzando termini
italiani. 

> 
> Secondo me conviene trovare un modo che permetta di utilizzare anche le
> forme parallele. Si può discutere sul fatto che tali forme debbano
> essere direttamente trasportate dall'inglese oppure italianizzate
> (creando, per esempio, il verbo "debuggare"). In generale preferisco le
> forme inglesi (un esempio per tutti: "cachare"), ma casi specifici
> possono richiedere valutazioni specifiche.
> 
> Nel caso specifico, secondo me "debugging" è sufficientemente utilizzata
> da rendere i benefici dell'evitare una chiosa come "effettuare il debug"
> superiori ai malefici (sembra una stregoneria, ma in effetti il
> contrario di "beneficio" è "maleficio") di utilizzare una forma inglese.
> 
> > Non puoi neanche sostituirlo con "correzione" dal momento che il debug e la
> > correzione sono due operazioni assai diverse: spesso avvengono nello stesso
> > contesto, certo, ma non sono necessariamente equivalenti nè contemporanee.
> 
> Si potrebbe discutere: per quanto mi riguarda, sia nell'uso corrente che
> nel significato etimologico "debug" si riferisce all'intera operazione
> di togliere i bug, dunque comprende tutte le operazioni di triaging,
> isolamento ed identificazione del bug, progettazione di una soluzione
> (quando necessaria, ossia quando il bug non è facilmente risolvibile) e
> relativa implementazione (che, immagino, sia quella che tu chiami
> "correzione").

Ok, allora qui chiarisco la mia posizione in termini inequivocabili.
Per me debugging==bug hunting + bug triaging + bug fixing + (n)coffee

ergo debugging!=bug fixing 

ergo non possiamo tradurre debugging semplicemente con il termine correzione
(proposto da Marco, non da me, Gio).


Poi che la cosiddetta correzione sia ricompresa nel debugging mi sta bene e
concordo. Ma tradurre debugging con correzione è riduttivo. E dal momento che
non sappiamo esattamente cosa intendesse l'autore originale con il termine
debugging nel suddetto paragrafo di DPN (se volesse indicare solo una
particolare fase del debugging ovvero la "correzione" o bug fixing o se
intendesse parlare dell'intero processo di debugging) non possiamo prenderci
la libertà di tradurre debugging con "correzione" ma dobbiamo attenerci al
testo e limitarci ad una locuzione che consenta di mantenere più possibile la
versione italiana aderente al significato dell'originale (dato che non esiste
una traduzione italiana esatta del termine "debugging"). Aka, tradurremo come
"effettuare il debug".

IMHO.


> 
> > Altri sostantivi vengono usati come verbi in inglese: "to blog" va tradotto in
> > genere come "scrivere un articolo sul blog", "to post" vi prego, non "postare"
> > ma ancora una volta "scrivere un messaggio/articolo" e via dicendo. Attenti a
> > "to quote" che non ha in inglese il significato che ha assunto nella nostra
> > storpiatura italiana "quotare" (peraltro il verbo quotare in italiano esiste
> > eccome, e vuol dire tutt'altro!).
> 
> Perché "to quote" non ha lo stesso significato di "quotare" (inteso come
> traslitterazione dell'inglese, non come parola italiana)?
Perché in italiano ha assunto il significato di "sono d'accordo, concordo".Nei
forum o nelle ML quando si dice "quoto", in riferimento ad un messaggio altrui
significa proprio questo, ed è un ambito semantico totalmente assente
nell'inglese. 
Per approfondimenti vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Quotare

Aggiungo, già che siamo ai false friend: il verbo inglese "edit" non
corrisponde ad un *inesistente* italiano "editare". Corrisponde, a seconda dei
casi a "modificare (una pagina, un articolo), scrivere, pubblicare".
;)

A volte capita di leggere l'obbrobrio "ha editato la pagina" "ha editato un
libro". 

Le mie rupie,
Francesca


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