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Re: [revisione] DPN 11



Ciao a tutti.

Il 11/09/2010 17:16, Giuseppe Sacco ha scritto:
> Sarà anche vero che si «crea un sovraccarico», ma io la vedo
> diversamente. Accetto volentieri l'adozione di sostantivi, ma mi vengono
> dei terribili pallini rossi sulle braccia se sento la pseudo traduzione
> dei verbi. Con mio rammarico ammetto di conoscere persone che utilizzano
> termini come updatare, pluggare, forwardare o debuggare; ma prima o poi
> mi deciderò a togliere loro il saluto :-)

Le parole che citi sono effettivamente brutte (anche se comode: io le
uso e continuerò ad usarle, ovviamente non nelle traduzioni). La mia
proposta non era di utilizzare "debuggare", ma "debugging" e basta.

>> Nel caso specifico, secondo me "debugging" è sufficientemente utilizzata
>> da rendere i benefici dell'evitare una chiosa come "effettuare il debug"
>> superiori ai malefici (sembra una stregoneria, ma in effetti il
>> contrario di "beneficio" è "maleficio") di utilizzare una forma inglese.
> 
> Il Devoto Oli la pensa diversamente. Maleficio: 1. pratica magica
> diretta a ottenere il danno [...]; 2. azione moralmente riprovevole
> [...].

Acc, speravo che l'etimologia mi salvasse...

>>> Altri sostantivi vengono usati come verbi in inglese: "to blog" va tradotto in
>>> genere come "scrivere un articolo sul blog", "to post" vi prego, non "postare"
>>> ma ancora una volta "scrivere un messaggio/articolo" e via dicendo. Attenti a
>>> "to quote" che non ha in inglese il significato che ha assunto nella nostra
>>> storpiatura italiana "quotare" (peraltro il verbo quotare in italiano esiste
>>> eccome, e vuol dire tutt'altro!).
>>
>> Perché "to quote" non ha lo stesso significato di "quotare" (inteso come
>> traslitterazione dell'inglese, non come parola italiana)? A me sembra
>> che entrambi indichino l'operazione di introdurre nel corpo di un'email
>> o di un messaggio le parti rilevanti di un altro messaggio al quale si
>> sta rispondendo allo scopo di facilitare la comprensione e la
>> ricostruzione del filo del discorso.
> 
> Non mi è chiaro quanto hai scritto: mi sfugge il significato di
> «traslitterazione» visto che parliamo di inglese e italiano, cioè lingue
> con (sostanzialmente) lo stesso alfabeto. 

Uhm, forse ho utilizzato un significato troppo ampio di "traslitterare":
qui intendevo il portare una parola da una lingua all'altra senza
tradurla correttamente, ma copiando le stesse lettere. Per esempio
"forwardare" è una traslitterazione, "inoltrare" una traduzione.

> In ogni caso «quotare» ha il significato di «valutare» in vari contesti
> (ad esempio scommesse, classifiche, altezze), mentre non ha nulla a che
> fare con le virgolette o le citazioni.

Lo so, ma la mia domanda era un'altra: per far chiarezza presentiamo
bene i tre giocatori.
 1. "quotare" come parola italiana, nel significato che hai appena detto;
 2. "quotare" come parola inglese trasportata in italiano, nel
significato di riportare parte dell'email alla quale si risponde per
chiarezza;
 3. "to quote" come parola inglese.

Sono d'accordo che le coppie (1, 2) e (1, 3) sono coppie di parole con
significato diverso. Però mi sembrava di capire che Francesca dicesse
che anche 2 e 3 hanno significato diverso, cosa sulla quale invece non
sono d'accordo.

> Riassumendo: preferisco usare i termini italiani o, se l'italiano fa
> difetto, quelli originali, senza mai declinarli o coniugarli. Nel caso
> dell'uso di parole straniere adotto anche il corsivo per evidenziarle.
> Se per usare una parola inglese non declinata devo aggiungerci un'altra
> o due parole in più, lo faccio volentieri senza pensare che sia un
> «sovraccarico».

Non sempre, ma io continuo a pensare che in certi casi utilizzare delle
forme così goffe come "effettuare il debug" risulta veramente pesante
(specialmente se la stessa cosa deve essere ripetuta, cosa che capita
spesso nella traduzione di documenti tecnici). In ogni caso, ora non ho
un esempio sotto mano. Cercherò di ricordarmi di riaprire la discussione
quando me ne capita uno.

Gio.
-- 
Giovanni Mascellani <mascellani@poisson.phc.unipi.it>
Pisa, Italy

Web: http://poisson.phc.unipi.it/~mascellani
Jabber: g.mascellani@jabber.org / giovanni@elabor.homelinux.org

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