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Re: City of Turin decides to ditch Windows XP for Ubuntu and €6m saving



Il 15 settembre 2014 21:08, franchi@modula.net <franchi@modula.net> ha scritto:
> Il 15/09/2014 18:47, Marco Bertorello ha scritto:
>>
>> Il 15 settembre 2014 16:28, franchi@modula.net <franchi@modula.net> ha
>> scritto:
>>>
>>> Il 15/09/2014 14:29, Marco Bertorello ha scritto:
>>>>
>>>> Il 13 settembre 2014 12:05, dea <dea@corep.it> ha scritto:
>>>>>
>>>>> Cambiare sistema è sempre un problema, gli utenti vanno nel pallone
>>>>
>>>> Permetto di dissentire. Gli utenti imparano la nuova procedura. I
>>>> subnormali vanno nel pallone
>>>>
>>> Prima di introdurre un sistema, c'è una analisi organizzativa a monte: se
>>> l'organizzazione di cui vai a sostituire i sistemi poi non riesce a
>>> utilizzarli, o li utilizza male, ho fatto un errore di valutazione
>>> piuttosto
>>> grave.
>>
>> Anche prima di far fare un lavoro a qualcuno sarebbe bene accertarsi
>> che questo sia in grado di farlo. Se deve usare un computer e non è in
>> grado di adattarsi a nuove procedure, non è in grado di fare il lavoro
>> a cui è assegnato.
>
> E' esattamente quello che dico io: se al personale dai procedure che non
> riesce a gestire non può fare il lavoro assegnato: e quindi chi glie le dà
> commette un errore perché gli dà procedure inadatte.

No tu dici esattamente il contrario. Parti dal presupposto che "le
procedure" non siano una miglioria, mentre quì si parla di deployare e
sviluppare, con tutto l'indotto locale che ne può conseguire, software
libero per la nostra PA: questa *è* una gigantesca miglioria, per
tutti quanti.

Se le procedure SONO una miglioria e gli utenti non le vogliono
apprendere, allora il problema SONO gli utenti e il problema
dev'essere risolto li.

Ripeto, se il problema è "il sistema", essendo software libero, "il
sistema" si migliora, i problemi si risolvono.

> Però, se le sono procedure che gli dai MIGLIORANO E FACILITANO il lavoro,
> non c'è motivo per cui il personale non debba esserne felice.

Ma questo è quello che si sostiene un po' tutti, ovviamente.
A quanto pare però, serie motivazioni per cui il personale non debba
essere scontento alla fine non ne ho viste... Dalle varie esperienze
che ho sentito anche quì dentro, pare che il problema sia che l'icona
SALVA ha l'icona marrone anzichè blu :)

> Certo che se alle persone gli cali dall'alto una scelta PERCHE' E' GIUSTA, e
> non ti confronti con il suo modo di lavorare, difficilmente ottieni un
> successo (e difficilmente capisci quali sono le sue esigenze).

Un deploy di un nuovo ambiente può essere fatto bene o in maniera
cinofallica, sia su piattaforma proprietaria che su piattaforma
libera, nell'andata da una all'altra e anche nel ritorno.

Il punto qual'è? che va fatto bene? dipende da chi/come dovrà
decidere, non possiamo certo dare queste previsioni, ti pare?

>>> Non importa se la sostituzione è win2lin o lin2win: è l'atteggiamento
>>> mentale che secondo me va cambiato.
>>
>> ah, su questo concordo, assolutamente! :D
>>
>>> Non posso dire: migro lin2win o win2lin e quello che non va è colpa degli
>>> utenti a prescindere: se propongo un cambiamento e questo cambiamento
>>> viene
>>> commissionato, devo essere sicuro di portarlo in fondo, con il materiale
>>> tecnico e umano che ho a disposizione. Fra l'altro nelle amministrazioni
>>> pubbliche - immagino anche a Torino - ci sono molti dipendenti assunti
>>> dalle
>>> categorie protette e certi termini potrebbero anche suonare leggermente
>>> offensivi.
>>
>> Inanzitutto, dico migro *2FS, non perchè è commissionato, ma perchè,
>> in quanto PA è *giusto* (vedasi precedente thread), ed essendo questa
>> una scelta lungimirante per il paese, posso anche accettare dei costi,
>> fra cui quelli "umani". Questo non vuol certo dire che bisogna
>> ammazzare qualcuno, ma solo fargli presente che le sue competenze non
>> bastano e può aggiornarsi o essere spostato a mansioni più adatte (si
>> può aprire un tremendo dibattito su quali che siano queste altre
>> mansioni, ma direi che non è questo il luogo adatto), nell' interesse
>> di tutti i cittadini.
>
> Ripeto: inutile che sia GIUSTO: deve prima di tutto essere ADATTO e
> MIGLIORARE: se è solo GIUSTO ma FUNZIONA MALE va poco lontano.

se funziona male può essere migliorato, non è una giustificazione

>>> Se è un utente singolo e ho preso una cantonata faccio presto: in un
>>> giorno
>>> torno indietro e amen.
>>
>> Non c'è da tornare indietro, non c'è nessuna possibilità di prendere
>> alcuna cantonata.
>
> Chi non ha mai fatto errori scagli la prima pietra.
> Basta vedere la lista dei pacchetti abbandonati per capire quante cantonate
> si prendono.

ma se è software libero e la PA lo usa, può anche farselo forkare e
customizzare! sarebbe un enorme contributo per il software libero.

>>>
>>> Se ho 8500 utenti (e magari un centinaio di server, e archivi storici che
>>> risalgono anche a più di 20 anni fà e che devono rimanere accessibili) i
>>> margini di errore sono veramente ridotti: se le cose non vanno succede un
>>> putiferio e non so se poi potrò convincere capi, vice-capi e sotto-capi
>>> che
>>> la colpa è dei loro sottoposti  - ammesso e non concesso che veramente lo
>>> sia.
>>
>> Non capisco cosa ci sia da non andare... nel caso i tempi si
>> allunghino perchè la PA deve far fare conversioni da archivi vecchi (i
>> capi han solo da prendersela con loro stessi, avessero usato formati
>> aperti da subito non c'era da stringere le chiappe a convertire. E non
>> dirmi che non lo sapevano, sono tecnici e sono pagati da noi per
>> saperle queste cose! Eppoi c'è sembre il backup, ecc...) o far
>> scrivere nuovo software libero ad-hoc o che so io, boh... è software
>
> Guarda che il software libero è una cosa abbastanza recente: e anche se
> molti standard sono recenti ce ne sono di vecchi che non sono più usati da
> nessuno. Pensa che nella P.A. ci sono ancora archivi su files in formato
> EBCDIC trattati con procedure Cobol (che guarda caso è proprio uno standard
> ANS).
>
> Gli standard: sono talmente tanti che non c'è che l'imbarazzo della scelta.

Dai, su... non prendiamoci in giro... anche io ho visto roba
babilonese tenuta in vita solo "per quell'archivio"... o per meglio
dire "per non *pagare* la conversione di quell'archivio" :)

>>
>> libero, hai "millemila" strade da inventarti ;) e nessuno (credo) sia
>> così pazzo da credere che si possa fare dall'oggi al domani!
>> Ma senza se e senza ma, questo si! :)
>>
> Ci sono studi pubblicati (Aica, Oxford University e altri) da cui risulta
> che la percentuale di successo di grandi progetti informatici è intorno al
> 16%, quelli con un risultato problematico intorno al 74% e quelli
> completamente abbandonati prima del termine il 10%.

Dati interesanti, ma ci vorrebbe un' analisi delle percentuali delle
varie cause di fallimento e di successo (perchè han fallito? perchè
hanno avuto successo)?. Senza contare un'analisi dei problemi di
quell'enorme 74% (che credo si chiami "dura realtà" :) ). Inoltre,
grandi progetti informatici nella Pubblica Amministrazione? Non è un
azienda, eh...
Se parlassimo di ambito aziendale, grossomodo concorderei con te.

-- 
Marco Bertorello
System Administrator
http://bertorello.ns0.it


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