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Re: Gnome 3 ma che schifo, sono passato a fvwm :P [OT]



03/05/2012 11:34, Federico Di Gregorio wrote:
 Ha coscientemente mandato a farsi fottere anni ed anni di lavoro di
 persone che passano le notti a lavorare perché lui possa installare
 un sistema (quasi) completamente libero sul suo PC. federico

tutto questo con una parola "fa schifo" ? incredibile .....

Ndiamo avanti.

>>>SubSoNiK

Riguardo a Torvalds e alle pesanti critiche verso Gnome3, lo stesso
Torvalds nel tempo ha preso decisioni che hanno creato discussioni
(Apri motore di ricerca e ..cerca).

Il 03/05/2012 12:37, Alessandro Rendina ha scritto:
In prospettiva, l'unificazione di interfacce grafiche tra cellulari e PC
dovrebbe aiutare quelli che oggi sono bambini a trovarsi a proprio agio
quando si troveranno davanti un desktop GNOME. C'è un cambiamento di
metafora. Quella di Gnome3 non è più una scrivania.

Inoltre fa l'occhiolino agli utenti MAC, che checché se ne dica ha
rubato a Linux molti potenziali utenti Unix.

Ben detto, non è un caso se chi non ha conoscenze informatiche,
comprato un prodotto Apple ed imparato il funzionamento riesca con quasi disinvoltura ad utilizzarne tutti i prodotti, fino a quelli più complessi.

Coerenza e uniformità "grafica". Da questo tutti possiamo impararne.IMHO

Riguardo la scomessa di Gnome3 non so se avrà successo, come ogni innovazione ha bisogno del suo tempo di maturazione e di riscontro,
come di crescita. Chissà magari l'influenza sempre maggiore di Android
porterà ad ulteriori scelte.

Quello che invece mi preoccupa è che nel convergere della grafica
per rendere tutto semplice e "soft" ci si dimentichi di ciò che è sotto
al cofano.

Da un lato otteniamo aumento di produttività e curva d'apprensione
rapidissima. Dall'altro perdiamo la coscienza e conoscenza di come
funzionano le cose.

Molti delle generazioni attuali non solo non trovano interesse
a "scoprire" le cose, ma nemmeno ad "impararle", credendosi "saputelli",
e credendo che il rispetto del prossimo sia una cosa obsoleta
(dedicando quest'ultima a Giovanni e quanto più a Federico).

Dario


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