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Re: Futuro della GPL



Il giorno mar, 05/04/2011 alle 21.06 +0200, Davide Prina ha scritto:

> Quindi c'è il "rischio" che Canonical (società di lucro) per qualsiasi 
> motivo venga comprata da una società che non è molto favorevole al 
> software libero. 

Con tutto il rispetto per Canonical, se anche dovesse essere acquisita e
"terminata" non influirebbe molto sul mercato. Verrebbe solo meno
un'altro competitor nel mondo del free software. D'accordo ha avuto il
merito di far conoscere alle masse GNU/Linux, ma questo non influirebbe
assolutamente nel mercato server dominio assoluto di ded rat, novell
(acora per poco) ed oracle (giusto per nominare quelle commerciali).

> Però, come detto Canonical di effettivamente suo ha ben poco ed inoltre 
> se ha rilasciato qualcosa con licenza di software libero non può far 
> nulla su quanto già distribuito, al massimo può modificare la licenza 
> per le versioni successive, ma le deve prima di tutto sviluppare.

Senza contare che qualsiasi upstream puo' modificare la sua licenza e
negare espressamente che la possa utilizzare chichessia, e quindi per
l'autore della distribuzione inizierebbero i seri problemi, perche'
avrebbe bisogno di una marea di programmatori per continuare a
sviluppare i vari programmi.

> Secondo me la minaccia attuale è il cloud computing e simili che possono 
> usare quasi il 100% del software libero senza dover ridistribuire le 
> loro modifiche. Per ora l'unico sistema di protezione è la licenza AGPL 
> 3.0 

Perfettamente d'accordo. Ma non era la gpl 3.0 e non la agpl?

Paride
-- 
http://keyserver.linux.it/pks/lookup?op=get&search=0xCC6CA35C690431D3
Chi è pronto a rinunciare alle proprie libertà fondamentali per
comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né
la sicurezza.”

(Benjamin Franklin, 11 novembre 1755)


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