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[OT] la potenza dell'ignoranza ..... :-)



Un cordiale saluto a tutti gli amici della Debian-italian

Mio malgrado, navigando in rete mi sono imbattuto in questa "lettera"
pubblicata in zeusnews (http://www.zeusnews.it/news.php?cod=3670),
siccome la trovo particolarmente divertente, non ho restito e cosi la
presemto anche alla vostra attenzione .... :-) 

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   Lettera aperta ai Linuxiani
   
   Possiamo lasciare da parte, nel 2005, la guerra di ideologie per
   confrontarci in modo oggettivo, spassionato, sul futuro dell'open
   source?
   
   [ZEUS News - www.zeusnews.it - L'occhio di Zeus, 02-01-2005]
   Un nostro affezionato lettore, che preferisce rimanere anonimo e che
   si firma semplicemente come Il caro leader, ci ha inviato questa
   Lettera aperta ai Linuxiani, che pubblichiamo integralmente.
   
     Tristezza, scandalo, indignazione... Insomma, siamo alle solite.
     Linux è bello, buono bravo. Eppure oltre il 90% degli utenti
     desktop non se lo fila di striscio. È un numero, non un'opinione.
     La maggior parte del software open source, nonostante le "coccole"
     delle webzine di appassionati rimane, nel mercato consumer, un
     fenomeno di nicchia, separati da distanze siderali dai rivali
     proprietari. E i linuxiani sono costretti a rivolgersi a Zio Bill
     per coprire i costi editoriali. Ci piaccia o no, è un fatto.
     
     Con la consueta benevolenza a senso unico, si dice che Linux deve
     ancora perfezionarsi, che presto tutto cambierà, che gliela faremo
     vedere a Microsoft. Eppure gli anni passano (la creatura di
     Torvalds ne ha ormai 14, mica tanti in meno di Windows) e la
     promessa è sempre tale: una promessa. "Il prossimo sarà l'anno di
     Linux", si dice: un refrain che se non sbaglio, si è già sentito.
     
     A tutta la community di ZeusNews, e magari anche oltre, sottopongo
     allora un invito. Meglio, una sfida. Possiamo lasciare da parte,
     nel 2005, la guerra di ideologie per confrontarci in modo
     oggettivo, spassionato, sul futuro dell'open source? Possiamo
     denunciarne serenamente gli eventuali limiti, senza essere
     tracciati di eresia, bannati, trollati, insultati?
     
     Che Linux & C. siano stabili, efficienti, perfino "etici" lo
     sappiamo tutti. Che le alternative ai monopoli vadano incoraggiate
     tanto più se frutto di lavoro spassionato e in gran parte gratuito
     lo sappiamo altrettanto bene.
     
     Viva Linux, insomma! Ma se Linux piace sulla carta, piace agli IT e
     agli appassionati, piace agli alternativi e agli smanettoni,
     possiamo continuare a parlarci addosso per altri 14 anni. Possiamo
     compiacerci della nostra condizione di élite virtuosa. Però, mi
     spiace, dovremo abituarci all'idea che qualcuno, di tanto in tanto
     ci dica che il re è nudo; ci ricordi  con la sua incursione
     sgradevole e spocchiosa  che la maggior parte della gente, là
     fuori, per giocare, per lavorare, per navigare si mette un Windows
     e via.
     
     Potenza del marketing milionario del nemico? Certo, in parte sarà
     anche così. Ma forse, sarebbe il momento di riconoscere che alla
     maggior parte degli utenti di codice aperto, di vedute "sotto il
     cofano" e di buchi di sicurezza non gliene frega più di tanto.
     Milioni di "barbari", lì fuori, preferiscono avere programmi che si
     installano con un clic e che quando si installano funzionano;
     preferiscono avere periferiche supportate (ma qualcuno di voi
     linuxiani ha mai comprato un modem interno?); preferiscono un'icona
     alla riga di comando, un clic sul file dell'installer a una ricerca
     sui forum di supporto tecnico...
     
     Io mi sono fatto l'idea che certi limiti, come forse un certo
     deficit di usabilità o un inferiore orientamento all'utente finale,
     siano in un certo senso connaturati al modello open source, a
     quanto capisco nato e cresciuto con il riferimento primario della
     comunità degli sviluppatori; penso anche che un progetto basato
     principalmente sul lavoro volontario e non retribuito possa
     scontare un handicap di fondo, forse incolmabile, nella rincorsa al
     software proprietario. Mi sembra d'altra parte che, per sua stessa
     natura, l'open source abbia i prerequisiti per migliorarsi. A patto
     di sapersi leggere criticamente e, se vogliamo, impietosamente.
     
     E allora che bello sarebbe vedere su queste pagine, oltre alle lodi
     e alle celebrazioni di glorie imminenti, un paio di discussioni
     critiche su queste opinioni. Magari senza le trite frecciate su
     "Micro$oft" e su "Winzozz". Magari senza insulti e bolli di
     incompentente/cretino affibbiati a chi le propone  voglio
     sottolinearlo  con la consapevolezza della sua ignoranza e non
     certo con la pretesa di divulgare verità colate. Forse sono un
     incompentente. Ma, che lo vogliate o no, sono anche un utente di
     Pc; ho provato tante distribuzioni e, come utente, come milioni di
     utenti, continuo di gran lunga a preferire Windows.
     
     Durante i moti di piazza del 1953 contro il regime della Germania
     Est, Bertolt Brecht suggeriva beffardamente alle autorità: "Il
     popolo protesta contro il Partito? Cambiate popolo!" Se preferite,
     allora, cambiate utenti. Ma permettetemi: forse non si rivelerà il
     modo migliore per imporsi.

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Troppo forte!, si potrebbe chiamre .... la resa di un newbie di fronte a
Linux che, siccome non e' stato cosi "amichevole" come winsozz bisogna
combatterlo, o anche. piu' semplicemente ... la potenza dell'ignoranza
..... :-)     

Urka!, al mondo c'e' sempre da imparare!, ed e' bello perche'
estremamente vario .... :-) sbaglio o in questo periodo c'e' un po'
people che sta' leggermente "scoppiando" ? ... :-))

Au Revoire
Hugh Hartmann



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