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Re: Scelta linux: un problema filosofico? (lungo...)



[Il 02/09/2003, alle 15:55] => Davide Corio scrive:

> Il mar, 2003-09-02 alle 15:30, pieter ha scritto:
> > Oggi tutti comprano il PC per via di internet e quindi la situazione 
> > dovrebbe essere semplificata poiché i vari TCP/IP, ftp, ssh ecc. ecc. 
> > non sono proprietari di M$.
> > KDE, OpenOffice, theGimp, qCAD sono li a disposizione di chiunque 
> > voglia prendersi la briga di imparare ad usarli documentati anche 
> > meglio degli equivalenti commerciali.
> > Eppure la gente continua a spendere per Windows, MS Office, Photoshop, 
> > Autocad perché sono "migliori"...
> > Pieter
> 
> Su questo non sono molto d'accordo.
> Io uso Debian in ufficio su clients e servers,
> ma quando il lavoro si fa duro...
> ...Gimp non è Photoshop, come QCad non è Autocad.
> ...e a volte OpenOffice non è MS Office.
 
 e peró qui facciamo un errore di valutazione grosso, a mio avviso.
 un fatto é parlare di "applicazioni professionali", come possono essere
 photoshop o autocad, e pure office, in alcuni ambiti e per alcuni
 utilizzi.
 MA, le "applicazioni professionali" sono utilizzate dalla minoranza
 degli utenti dei luoghi di lavoro.
 nella maggior parte dei casi, ció che viene utilizzato dall'utenza
 "media" sono posta, browser e word processor.
 e in quest'ultimo caso non si parla di utilizzo, ma di "sottoutilizzo",
 visto che ne vengono usate, al massimo, il 10% delle funzioni.

 se quanto sopra é vero, allora la maggioranza delle persone potrebbero
 tranquillamente usare software libero per l'utilizzo medio (mozilla,
 evolution e openoffice, tanto per dire, dal lato client).
 la "minoranza professionale" potrebbe scegliere cosa usare in base ai
 casi: s.l. quando si puó, altrimenti software proprietario.

 a mio avviso quanto sopra é ció che si potrebbe fare giá oggi, se ci
 fosse la volontá, la capacitá, il coraggio di fare il passo "giusto".

 ovviamente, IMHO :)

-- 
Franco
"la guerra rimane / nel buco di un millennio speso a riparare ogni
frontiera artificiale / nell'odio sceso dentro le coscienze umane / 
la guerra chiede sempre il conto a chi rimane / e oggi faccio il mio
dovere: il sabotatore"				    Assalti Frontali



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