Re: Una domanda sulla GPL
* Thursday 23 January 2003, alle 11:17, Nick Name scrive:
> Lasciando perdere quello che per alcuni è un simbolo, innanzitutto mi
> spiego meglio: non mi riferisco alla paternità del progetto (per quello
> che, a mio avviso, può contare), ma al fatto di poter prendere il
> progetto e venderne licenze commerciali.
>
> Lo'oris dice che non si può fare, però intanto lo fanno. E non è giusto,
> perchè se è vero che uno ha cominciato il progetto, è anche vero che in
> molti progetti GPL attuali solo una parte piccola del codice è stata
> scritta dall'autore originale.
Loris non è nessuno.
Se io lancio un progetto GPL da un momento all'altro gli posso cambiare
licenza, non c'è alcun tipo di vincolo. Tu che mi dai una mano, sarai
riportato nel changelog e se non sei d'accordo con la mia decisione ti
farai un bel fork del progetto. Quindi sei tutelato.
> E' questo che non riesco a capire: se chi non è "padre" del progetto
> contribuisce il suo codice fidandosi del fatto che la GPL che lui sta
> ponendo come licenza del suo lavoro verrà rispettata, perchè poi (sempre
> per fare un esempio, perchè non è l'unica) la Trolltech può rivendere il
> suo lavoro a terzi che lo useranno in software chiuso?
Perché è la titolare del programma. Tu che contribuisci cedi i diritti
al titolare del progetto. Alcuni lo ritengono implicito ed altri no. Ho
proprio letto di recente che per includere la traduzione del tutorial
in emacs il "traduttore" ha dovuto spedire una sorta di liberatoria a
RMS in cui di fatto cedeva i diritti.
Questo non fa altro che confermare quanto ti ho detto.
> Per tornare al discorso "stambeccux" :), non accade sempre così. Ci sono
> molti progetti derivati da altri, ma molto più famosi ed usati, già
> prendi come era diffuso afterstep prima dell'avvento di gnome, eppure
> era derivato da fvwm. La GPL esiste anche per questo !
Proprio quello che ho detto io. Se il programma nasce sotto GPL se ad
un certo punto cambia licenza la GPL può essere "adottata" da altri per
sviluppare il programma separatamente da quello originario.
Ciao
Ferdinando
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