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[Totally OT] Videogame & GPL



Innanzitutto scusate l'off topic.
Avrei potuto parlarne su un newsgroup ma, visto il feedback di cui ho
bisogno, credo che gli utenti Debian, sicuramente più preparati sui pro
e contro della licenza GPL, sappiano intavolare una buona discussione e
mettere molta carne al fuoco.
Chi frequenta la mailing list si ricorderà certamente di un fl... ehm,
di un thread riguardante i videogiochi piuttosto recente. E' stato un
buon spunto. Di spunti ne avevo dati anch'io, i videogiochi sono *IL*
motivo per cui ho passato durante l'infanzia più tempo sul librone del
C64 (basic e assembler hehehe) che al campetto di calcio... magari un
po' triste, ma un sogno è un sogno :) Purtroppo i miei 8 neuroni devono
ancora registrare il fatto che il tastino f di mutt è diverso dal
tastino <shift+L> quindi ho risposto un po' random nella casella di
posta di qualche sfortunato :-D
Il punto è molto semplice: Linux è incredibilmente debole per quanto
riguarda i videogiochi, il 90% dei giochi sotto GPL è orribile[1] con
qualche rarissima eccezione, nulla in confronto al parco giochi di
Windows. Un'altro punto importante: un videogame *deve* vendere, quindi
molti generi sono stati completamente sacrificati, proprio perchè non
vendevano. Il primo che mi viene in mente: non esiste più l'avventura
grafica. Ne escono poche, di qualità mediocre, spesso troppo difficili o
troppo facili, poco longeve anche se belle, insomma, roba da crackare.
I pochi disposti a comprare un gioco comprano qualcosa che sia duraturo,
e non possono essere biasimati. Quindi ogni mese escono due FPS, due
MMORPG (che con un rpg c'entrano meno di un cazzo, l'ultimo rpg a cui ho
giocato su PC è stato Darklands nel '94 e qualche rarissima
interpretazione di Ultima Online su una shard NU), qualche strategico,
sport. Il gameplay viene sempre sacrificato per la feature list, i 
giocatori di vecchia data sapranno certamente che la feature list non 
conta un h se il gameplay è mediocre, non è vero il contrario, se il 
gameplay è coinvolgente la feature-list va in secondo piano (es. Elite,
Monkey Island vs Monkey Island 4 ecc. ecc.).
Ultimo punto: il sistema commerciale non funziona. Inutile discuterne
più di tanto, noi siamo tecnici e diamo molta importanza al software
perchè sappiamo il sudore e l'attenzione che richiede crearne di
decente. Un normale utente se ne frega, se ne frega della scatola, del
fatto che qualcuno possa fallire, delle implicazioni ideologiche più
varie e blablabla. Per ogni copia venduta 200 vengono scaricate da Irc.
In aggiunta: vengono rilasciate delle beta (se non delle alpha) con
delle patch da scaricare di svariati Mb. Io non pago l'ultimo Ultima 
nonostante giochi ad Ultima dal 1987, è ultrabacato. Ho dovuto farne 
a meno nonostante il poster di Richard Garriot che tengo in camera ;)
Eppure: il gioco è nella natura umana, e il videogioco è una forma
d'arte.
Mi sono quindi chiesto se il sistema di sviluppo opensource potesse
essere applicato nel campo dei videogiochi, al di fuori dell'hobby,
farne un lavoro, in fondo ciò che voglio è e sempre sarà questo.
Per i motivi sopra ho abbandonato il mondo Windows certo che non ne
avrei sentito la mancanza, in quanto lo stato delle cose non mi andava
giù, ne il cracking sfrenato, ne il modo 'commerciale' di sviluppo (e
questo non per 'ideologia' ma per semplice analisi dei fatti: è un
delitto chiamare Diablo RPG, Quake e simili mi fanno cagare, ho comprato
un gioco (Black & White) in un anno perchè era l'unico per cui mi sono
sentito di 'premiare' gli sviluppatori, per il resto non ho
semplicemente giocato o giocato con i miei vecchi giochi...).
La GPL sarebbe il massimo: innanzitutto lo scopo è coltivare un
interesse e una passione e *non* esplicitamente fare soldi, il software
viene seguito dall'utenza durante lo sviluppo e si tocca immediatamente
con mano la bontà del gameplay, la presenza di bachi e simili, è
possibile andare a ricoprire nicchie d'utenza e non soltanto il grande
pubblico.
Il problema è mangiarci: ovviamente non si può vendere l'assistenza (de
che?). Si potrebbe far pagare l'accesso ai server, ma i giochi offline
sono altrettando divertenti, e tra l'altro se si hanno i sorgenti si
possono mettere su dei server NU. Si potrebbe tentare una distribuzione
alla Dynamic, in edicola, ma ciò significherebbe rinunciare ai pregi del
sistema OpenSource, inoltre la GPL permette la ridistribuzione, senza
contare il fatto (decisamente importante) che la Dynamic è fallita (ed è
una dimostrazione chiara come il sole del fatto che il prezzo sia
assolutamente uno specchio per le allodole: un prodotto ottimo come
PCCalcio costava 30 carte, eppure è tato crackato esattamente come un
gioco da 100).
Inutile contare sul finanziamento degli utenti, mi sembra ovvio.
E' un *grosso* problema, in quanto un videogame ha bisogno di soldi per
essere bello: se il gameplay viene migliorato grazie agli utenti non si
può certo ignorare la feature-list, la verità stà, come sempre, nel mezzo.
Il punto su cui sarebbe interessante dibattere è appunto se esiste una
soluzione a questi problemi, che magari per un sistemista sono
secondari, ma per un normalissimo utente ssolutamente no, ed è inutile
girarci attorno: uno dei motivi per cui Windows è incredibilmente usato
è perchè al tempo gli sviluppatori Amiga hanno switchato al DOS, o
davvero qualcuno pensa che il 95% delle persone utilizza Windows per....
Word ? Io toglierei certamente un 30% (stando bassi). Il problema è come
far riswitchare gli sviluppatori e di conseguenza dli utenti: non certo
con Wine... oddio, uno magari si accontenta, ma se io uso il computer
per giocare me ne sbatto di Linux e di Wine, Windows è *oggettivamente*
migliore e assolutamente non per limiti tecnici di Linux (inventati,
patetiche *balle*).
Una cosa a cui ho pensato è modificare la GPL, ma non so se è corretto
farlo ne so in che modo farlo. Bisogna assolutamente partire dal
presupposto che il metodo commerciale è destinato a fallire su Linux,
nonchè dal fatto che non bisogna abbandonare il software libero, proprio
perchè lo sviluppatore è libero, mentre commercialmente è vincolato dal
fatto che comunque deve puntare i suoi sforzi verso qualcosa che magari
non gli interessa.
Un'altra cosa a cui ho pensato è la distribuzione con le riviste: se un
gioco è bello può incrementare pesantemente la vendita di un Linux & C
perchè è, a tutti gli effetti, un valore aggiunto. Non credo però che
possa farlo abbastanza da giustificare il finanziamento di un progetto
pesante come un videogame. Magari la distribuzione con le distro, come
faceva Mdk con The Sims...
Insomma, al momento non ne vengo a capo, mi piacerebbe sentire le
considerazioni di tutti voi a riguardo.
Chiedo scusa per la lunghezza del post e per il clamoroso off-topic,
spero di non aver fatto incazzare nessuno.
Grazie per l'attenzione. 

Saluti,

[1] Non voglio offendere nessuno ne denigrare chi ha lavorato per
passione, la mia è un'opinione e come tale va presa.
-- 
         (__)	      | Nicholas Wieland	    |    -     ------------
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