[Date Prev][Date Next] [Thread Prev][Thread Next] [Date Index] [Thread Index]

Re: sicurezza attraverso il complicato



Luca Brivio <lucab83@infinito.it> wrote:

> *No*. È una release da usare «in produzione», come si suol dire,
> anziché ad esempio soltanto in fase di sviluppo o di test;

E che cosa vuol dire "in produzione"? Di certo non sta a significare -
come si potrebbe pensare - che è quella release che gli sviluppatori
mandano "in produzione". E' qualcosa che riguarda esclusivamente
l'utilizzatore finale.

Un paio di esempi:

- su wiki.debian.org, un UtenteDebian scrive: "I am using Debian in
  production as a firewall/ipsec gateway."
  <http://wiki.debian.org/JeffRasmussen>

- un autore della documentazione di FreeBSD scrive: "I have been using
  it in production on six different servers for over two years with no
  data loss."
  <http://www.freebsd.org/doc/en_US.ISO8859-1/articles/vinum/index.html>

Appare chiaro da questi esempi come per gli Americani il termine
"production" sia genericamente relativo all'ambito
lavorativo/tecnologico (anche un server o un firewall possono costituire
"production").

Questo è completamente diverso dall'uso che noi Italiani facciamo del
termine "produzione", che per noi sta a significare un procedimento che
ha come risultato finale un "prodotto".

Pertanto, se noi traduciamo "production" con "produzione", travisiamo
completamente il concetto originale, mandando fuori strada il lettore.

Una traduzione più aderente al concetto originale sarebbe dunque
"edizione da lavoro", o (ancora meglio) "edizione professionale".

> non importa poi se l'attività nell'ambito della quale predisponiamo il
> sistema è lavorativa, o ludica, di altro tipo.

Certo che non importa, ma il punto è che la "production release" è
quella release che *può* essere usata in ambienti di lavoro (cioè
laddove contano massima stabilità, supporto, ecc.).



Reply to: