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Re: /usr/lib in partizione separata



Ciao,
mi intrometto anche io con i miei "2 cents"

Il giorno mar, 24/01/2023 alle 16.48 +0100, Federico Di Gregorio ha scritto:
> On 24/01/23 11:51, Alessandro Rubini wrote:
> > > Inoltre se usi una Debian moderna, probabilmente
> > > hai gia` "usrmerge", ovvero /bin e /lib sono due link simbolici che
> > > puntano a /usr/bin e /usr/lib.
> > 
> > Che brutta cosa. Ci spieghi il razionale[1]? Sulle mie macchine tendo a
> 
> Non sono un esperto della cosa ma il razionale che più mi convince è che 
> da sempre le varie distribuzioni hanno scelto in maniera completamente 
> arbitraria cosa mettere in "/bin" e cosa in "/usr/bin". Tipo "dai, 
> Python è di sistema , mettiamolo in /bin/python" rispetto a "ma che 
> schifo fa Python? vabbè, gli utenti lo vogliono, mettiamolo come add-on 
> in /usr/bin". Questo causa alcuni problemi di portabilità di vari script 
> e/o eseguibili che chiamano programmi esterni. Si, OK, esisterebbe "env" 
> ma tanto nessuno lo usa... Mettendo tutto assieme si evita questo problema.
> 
> Poi c'è chi dice che così è più facile esportare "/usr" da rete per i 
> thin client ma sinceramente l'ultimo thin claient l'ho visto 20 anni fa...

Credo che la FHS indichi /bin per tutto quello che deve funzionare finché non
ci sono gli altri file system montati (per il boot, per montare gli altri fs,
una shell, eccetera). /usr/bin per tutti gli altri comandi. Con l'aggiunta che
la /usr può essere esportata e condivisa, ma non solo per i thin client, anche
per tutti i server diskless (questi sono un po' più diffusi dei thin client,
anche se solo in alcuni contesti).

Aggiungo che systemd ha la unit local-fs.target. Chi parte al boot prima di
questo target dovrebbe usare solo /bin, chi parte dopo dovrebbe poter usare
anche /usr/bin e quindi dipendere da essa.

Ciao,
Giuseppe


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