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Re: Wayland



Federico Di Gregorio writes:
 > On 23/10/2013 20:44, Gian Uberto Lauri wrote:
 > [snip]
 > >> una questione personale ma Wayland *in certi casi d'uso* promette
 > >> bene.
 > > 
 > > Anche l'altro prometteva bene nei primi anni '90.
 > 
 > Ma cos'era, Berlin?

Sono passati circa vent'anni da  allora, e quell'idea ha fatto l'unica
cosa giusta che poteva fare, sparire.

 > >> Il motivo di esistere di Wayland parte dal fatto che X ha una 
 > >> stratificazione infinita di protocolli ormai inutilizzati, in
 > >> quanto praticamente tutte le applicazioni moderne lo usano in
 > >> maniera completamente differente da com'era nato: quindi perché non
 > >> facilitare questo tipo di applicazioni?

Perché  non  essere  educati  e  giocare  secondo  le  regole,  magari
garantendosi l'interoperabilità?

Il protocollo ha circa 30 anni ed ha funzionato bene.

 > > Perché il guadagno potrebbe essere inferiore ai costi. Quanto del
 > > software per X11 che uso ora sopravvivrebbe?
 > > 
 > > Avrebbe più senso togliere o mettere in moduli i protocolli meno
 > > utilizzati.
 > 
 > E' un po' diverso. Wayland si pone al di sopra (o al di sotto a seconda
 > di come la guardi) di X. Wayland è un protocollo con cui le applicazioni
 > possono parlare con il "compositor", ovvero un programma che prende la
 > grafica di differenti client e si occupa di integrarla al meglio nella
 > scheda grafica. In pratica il compositor è X + il window manager tutto
 > in un solo processo e parla con le applicazioni direttamente invece che
 > usando un protocollo di rete.

E qui ci sono un tot di errori di miopia.

Il fatto che spesso non si usi  il network non significa che quando la
cosa serve non sia comodissimo averla.  

Integrare il  WM è un'altra  cattiva idea. La  cosa migliore di  X11 è
proprio che scegli il WM che meglio si adatta al tuo modo di lavorare.

Pare proprio  l'idea di uno che  ha comprato HW straultrafigo  e pensa
solo  a come  poter  avere quell'1/2  frame al  secondo  in più  senza
considerare la  molteplicità di  altri usi  che quello  stesso sistema
operativo ha. Che prevede tra l'altro l'uso senza X11 attivo in locale
(casomai si usano i server degli utenti remoti, se proprio la shell da
sola non basta).

Certo, se devi  fare andare un gioco  in 3D pesante o  vuoi far vedere
che hai la  grafica più ultrasfiziosa... 

Mi  ricorda  il  commento  che  mi fece  uno  sviluppatore  di  Ubuntu
relativamente ad upstep: "(l'autore di  upstep) non aveva mai visto un
server in vita sua)".

Può avere  senso spostare a livello  kernel i driver delle  schede (se
Linus  da   il  nulla  osta)  e   far  parlare  X11  con   una  scheda
virtualizzata. Questo ha senso.

Altra miopia è  pensare che ci sia  un solo modo di  usare GNU/Linux o
più in generale Unix.

Verissimo, c'è gente per cui il computer  è un tool più o meno come un
tostapane  o un  telefono. Per  quelli un  modo standard  di usare  il
sistema può  essere uitile.  Avere GNU/Linux che  si comporta  in modo
molto simile a Windows  o Mac OS X può essere un  modo per render loro
più facile l'uso.

E poi c'è gente che non sa che farsene di Windows (esattamente come il
protagonista del  film "Carabina  Quigley" non sa  che farsene  di una
colt).  Per loro  è veramente  importante questa  feature dei  desktop
environment: poterli togliere.

 > Il motivo fondamentale di fare questo è evitare che le informazioni
 > (tipo gli eventi, il redraw delle finestre, etc.) facciano il giro
 > dell'oca prima di finire alla scheda grafica ed evitare di avere le
 > stesse funzionalità ripetute ovunque (kernel, X e client). 

Mah, non ho una macchina da urlo  (salvo gli 8G, ma quelli servono per
non avere  swap su  un disco così  lento che farei  prima con  carta e
penna). Nonostante le  sue limitazioni X11, window  manager e composer
aggiuntivo non danno problemi di prestazioni. Vero che Emacs ha minori
necessità di FPS di un gioco 3D...

 > Per esempio Wayland delega tutta la gestione della scheda grafica
 > al kernel e non ha bisogno di girare con i permessi di root, cosa
 > che invece X è obbligato a fare perché si gestisce lui tutto
 > direttamente, dall'inizializzazione della scheda grafica fino al
 > disegno.

Come  ho detto,  separare la  gestione  dell'HW e  migrarla nel  luogo
dedicato  a  gestire i  device,  magari  con un'interfaccia  a  "scart
socket" potrebbe essere  una buona idea. X11 parlerebbe  quindi con un
device virtualizzato ed andrebbe bene.

Ma dall'altra  parte X11 gira su  Linux, *BSD e le  implementazioni di
Unix proprietarie.

Un programma scritto per X11 è più portabile.

Wayland mi sembra una cosa che offre molto meno di quello che toglie.
Nonostante le slide carine.

-- 
 /\           ___                                    Ubuntu: ancient
/___/\_|_|\_|__|___Gian Uberto Lauri_____               African word
  //--\| | \|  |   Integralista GNUslamico            meaning "I can
\/                 coltivatore diretto di software       not install
     già sistemista a tempo (altrui) perso...                Debian"

Warning: gnome-config-daemon considered more dangerous than GOTO


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