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Re: OT: Il governo chiede e noi rispondiamo con il software libero



Il 11 maggio 2012 17:50, Dott. Giovanni Bonenti <gbonenti@missive.it>
ha scritto:
> Il 11/05/2012 15:28, Marco Bertorello ha scritto:
>> hmmm... chi è che ha fatto notare che il punto centrale dovesse essere
>> quello? io non lo trovo così scontato, anzi...
>>
>
> Nella mia modesta ma ormai decennale esperienza, mi sono convinto che
> questa è la posizione centrale: se ci pensi una delle principali manette
> ai progetti di migrazione è il mostruoso volume di dati in formati
> proprietari leggibili solo da programmi che girano su certi sistemi
> operativi.
> Non penso tanto (o almeno soltanto) ai formati documentali, ma anche a
> cose tipo il formato dwg di Autocad e similari (senza contare la RAI,
> finanziata dagli Italiani col canone, che usa Silverlight per
> accontentare le smanie del proprio socio di minoranza, la SIAE).
> Il vero atto politico sarebbe l'imposizione di formati aperti o
> *completamente documentati* per tutta la pubblica amministrazione, da lì
> in poi credo che almeno il 50% delle migrazioni sarebbe tutta discesa.

capisco, ma non posso fare a meno di tenere in conto la variabile
dell'abitudine e della reticenza ai cambi. Se i formati sono liberi,
aperti e supportati sia da software libero, sia da software
proprietario, perchè dover cambiare da quello che già si conosce?
Inoltre è plausibile che i software proprietari, implementando il
fomato aperto, lo estendano e impongano grazie alla loro forza di
mercato (ricordiamoci che le aziende e gli enti pubblici scelgono il
software proprietario perchè è quello che la gente già conosce ed usa
perchè priva di scelta al momento dell'acquisto di un computer)
standard de facto con cui il software libero può essere compatibile
solo in parte (quella non estesa).

> Ma detto tra noi, i tempi di vacche magre potrebbero essere forieri di
> qualche simpatica sorpresa (pensa al beppegrillo o similari di turno che
> in un qualche agone urla "La Regione XY ha tagliato i servizi
> assistenziali ma intanto ha speso totcentinaia di migliaia di euro per
> rinnovare le licenze del programma per scrivere le lettere quando ce ne
> sono almeno 4 che fanno la stessa cosa altrettanto bene e non costano
> nulla!!!!").

Significherebbe aver agito con le persone sbagliate, che ha fatto
della nostra battaglia, un argomento di populismo per la propria
visibilità. Parlare di risparmio economico, quando si parla di
Software Libero, è giusto, ma è una parte molto piccola del discorso e
farla diventare il nodo centrale potrebbe essere addirittura
pericoloso perchè si da per scontato che il software libero sia gratis
o poco costoso, cosa non necessariamente vera; anche se la maggior
parte è così, la licenza non ne vieta la vendita.

ciao,

-- 
Marco Bertorello
System Administrator
http://bertorello.ns0.it

"prima di sgomberarci sgombratevi il cervello
noi siamo la comunità toglietevi il cappello"


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