Re: OT: Il governo chiede e noi rispondiamo con il software libero
On 10/05/2012 09:01, Paride Desimone wrote:
Il 09/05/2012 09:50 Alessandro Rendina ha scritto:
La verità è che Vendola ha ricevuto una proposta sulle scuole da
Microsoft, ma non ne ha ricevute da chi si occupa di SL. Sul territorio
siamo pochi e male organizzati.
La verita' e' che Vendola ci ha presi in giro, perche' ci disse che
avrebbe convocato gli stati generali del free software un mese dopo aver
parlato con RMS.
Dovrei avere anche il video.
Ancora stiamo aspettando...
in Lombardia si era cercato di fare qualcosa qualche anno fa ma, da
quello che ho visto io:
* all'inizio ogni "gruppo" legato al software libero cercava di agire
per conto suo senza cercare cooperazione, un punto comune o una
strategia comune, ognuno cercava di proporre quello che per lui
importava di più. Quando è stato fatto notare il punto centrale su cui
si doveva agire (i formati dei file, l'interoperabilità) è iniziata una
cooperazione abbastanza compatta
* i politici erano poco esperti di software libero, in molti casi mi è
parso che l'appoggio fosse più per conquistare pareri (voti) che per
ottenere un buon obiettivo, un obiettivo ritenuto valido ed eccellente
da chi lo sosteneva
* il partito che ha gestito il tutto ha cercato di rendere "politici" i
vari eventi (per carità ci hanno messo di sicuro un bel po' di soldi e
persone per gli eventi organizzati), però questo secondo me causa una
sorta di allontanamento da parte di chi non è di quelle "zone" politiche
* agli incontri ha iniziato a partecipare anche un'azienda non italiana
(non posso fare nomi, non potrete mai indovinare chi è) nelle vesti di
uno dei suoi massimi rappresentanti in Italia. Un certo giorno, ad un
incontro importante (c'era anche una rappresentanza del governo
italiano), questo tizio si è perso tra la reception e la sala riunioni
(era davanti a me all'ingresso) in regione. Dopo un'oretta è stato
aiutato generosamente da un dipendente dell'IBM che lo ha chiamato sul
cellulare e gli ha indicato la strada per raggiungere la sala riunioni.
Dopo quella riunione, di quella società (di cui non posso far nomi) si è
presentato sempre un dipendente più o meno "qualunque", l'appoggio da
parte delle forze di maggioranza è "svanito" e dopo qualche settimana è
stato annunciato un lieto evento: aggiornamento di tutti i PC regionali
con la nuovissima versione di un dato sistema operativo & C.
* nelle votazioni italiane per ms-ooxml c'è stata una fortissima
adesione all'ultimo momento di partner di quella società "innominabile"
che hanno cercato di far approvare tale formato... ma non ci sono
riusciti per poco. Lo stesso è accaduto in Francia e in altri stati, ma
con giri strani (paesi entrati all'improvviso tra i votanti,
approvazione finale credendo alle buone intenzioni di...) il formato è
stato approvato dall'ISO...
Quindi da quello che ho visto io servirebbero prima di tutto delle
persone, politici, che sappiano cosa è effettivamente il software
libero. L'iniziativa deve essere apolitica, deve essere sostenuta
trasversalmente da più partiti e non solo da una certa area politica. I
politici non devono essere "corruttibili", altrimenti basta poco per
perdere l'appoggio. A queste condizioni il supporto esterno può essere
anche minimo e frammentario e ci sono buone probabilità di successo.
Se invece manca la prima parte l'insuccesso, a mio modo di vedere, è
quasi assicurato. Però la prima parte secondo me è ben difficile da avere.
Molte PA hanno una società che gestisce la parte informatica e spesso
l'uso del software libero è introdotta da queste.
Ciao
Davide
--
Dizionari: http://linguistico.sourceforge.net/wiki
Petizione contro i brevetti software in Europa:
http://petition.stopsoftwarepatents.eu/
Non autorizzo la memorizzazione del mio indirizzo su outlook
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