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Re: OT: Il governo chiede e noi rispondiamo con il software libero



Il 10 maggio 2012 22:30, Davide Prina <davide.prina@gmail.com> ha scritto:
> On 10/05/2012 09:01, Paride Desimone wrote:
>>
>> Il 09/05/2012 09:50 Alessandro Rendina ha scritto:
>
>
>>> La verità è che Vendola ha ricevuto una proposta sulle scuole da
>>> Microsoft, ma non ne ha ricevute da chi si occupa di SL. Sul territorio
>>> siamo pochi e male organizzati.
>
>
>> La verita' e' che Vendola ci ha presi in giro, perche' ci disse che
>> avrebbe convocato gli stati generali del free software un mese dopo aver
>> parlato con RMS.
>> Dovrei avere anche il video.
>> Ancora stiamo aspettando...
>
>
> in Lombardia si era cercato di fare qualcosa qualche anno fa ma, da quello
> che ho visto io:
>
> * all'inizio ogni "gruppo" legato al software libero cercava di agire per
> conto suo senza cercare cooperazione, un punto comune o una strategia
> comune, ognuno cercava di proporre quello che per lui importava di più.
> Quando è stato fatto notare il punto centrale su cui si doveva agire (i
> formati dei file, l'interoperabilità) è iniziata una cooperazione abbastanza
> compatta

hmmm... chi è che ha fatto notare che il punto centrale dovesse essere
quello? io non lo trovo così scontato, anzi...

> * i politici erano poco esperti di software libero, in molti casi mi è parso
> che l'appoggio fosse più per conquistare pareri (voti) che per ottenere un
> buon obiettivo, un obiettivo ritenuto valido ed eccellente da chi lo
> sosteneva

:)

> * il partito che ha gestito il tutto ha cercato di rendere "politici" i vari
> eventi (per carità ci hanno messo di sicuro un bel po' di soldi e persone
> per gli eventi organizzati), però questo secondo me causa una sorta di
> allontanamento da parte di chi non è di quelle "zone" politiche

Beh, però questo è piuttosto normale... loro fanno quello e anche
fossero convintamente per il SL è normale che lo sfondo di tutto sia
politico.
Fra l'alltro sento dire che il SL è "apolitico" da molti anni, ma non
sono mai stato d'accordo. Il SL è, IMHO, una scelta politica (sempre
se parliamo di SL e non di opensource o software "gratis")

> * agli incontri ha iniziato a partecipare anche un'azienda non italiana (non
> posso fare nomi, non potrete mai indovinare chi è) nelle vesti di uno dei

:)

> suoi massimi rappresentanti in Italia. Un certo giorno, ad un incontro
> importante (c'era anche una rappresentanza del governo italiano), questo
> tizio si è perso tra la reception e la sala riunioni (era davanti a me
> all'ingresso) in regione. Dopo un'oretta è stato aiutato generosamente da un
> dipendente dell'IBM che lo ha chiamato sul cellulare e gli ha indicato la
> strada per raggiungere la sala riunioni. Dopo quella riunione, di quella
> società (di cui non posso far nomi) si è presentato sempre un dipendente più
> o meno "qualunque", l'appoggio da parte delle forze di maggioranza è
> "svanito" e dopo qualche settimana è stato annunciato un lieto evento:
> aggiornamento di tutti i PC regionali con la nuovissima versione di un dato
> sistema operativo & C.

:D

> * nelle votazioni italiane per ms-ooxml c'è stata una fortissima adesione
> all'ultimo momento di partner di quella società "innominabile" che hanno
> cercato di far approvare tale formato... ma non ci sono riusciti per poco.
> Lo stesso è accaduto in Francia e in altri stati, ma con giri strani (paesi
> entrati all'improvviso tra i votanti, approvazione finale credendo alle
> buone intenzioni di...) il formato è stato approvato dall'ISO...

In alcuni paesi sono addirittura scesi in piazza contro OOXML:

http://www.flickr.com/photos/alexbrn/3016599240/

cosa impensabile in Italia...

> Quindi da quello che ho visto io servirebbero prima di tutto delle persone,
> politici, che sappiano cosa è effettivamente il software libero.
> L'iniziativa deve essere apolitica, deve essere sostenuta trasversalmente da
> più partiti e non solo da una certa area politica. I politici non devono
> essere "corruttibili", altrimenti basta poco per perdere l'appoggio. A
> queste condizioni il supporto esterno può essere anche minimo e frammentario
> e ci sono buone probabilità di successo.
> Se invece manca la prima parte l'insuccesso, a mio modo di vedere, è quasi
> assicurato. Però la prima parte secondo me è ben difficile da avere.

Lo trovo un tantino irrealistico. Già pensare che i politici sappiano
cos'è veramente il SL, la vedo dura, ma tant'è che c'era una volta un
certo senatore dei Verdi, Fiorello Cortiana, che sapeva di cosa stava
parlando, quindi può non essere impossibile.

Ma che si accettino l'un l'altro in una campagna apolitica e per di
più che siano incorruttibili, questa la vedo praticamente un'utopia.

Al fine dell'obbiettivo forse avrebbe più senso se ogni area politica
fosse spronata all'adozione del SL dalla sua militanza e che non si
considerasse nemmeno "l'appoggio": sono i politici ad aver bisogno del
nostro appoggio, del nostro consenso, non il contrario. Quindi se non
fanno il loro lavoro (i nostri interessi, quindi l'adozione al sofware
libero, che è interesse di ogni persona), qual'è la cosa da fare se
non manifestare il proprio dissenso? Cos'è che temono di più i
politici se non perdere consenso?

> Molte PA hanno una società che gestisce la parte informatica e spesso l'uso
> del software libero è introdotta da queste.

Vero, ma molte altre è frenato proprio da loro. Poi spesso i bandi
sono fatti ad-hoc (tipo "Fornitura di licenze per MS Sql Server 2005",
quando dovrebbe essere semplicemente "Fornitura di Database Management
System SQL", dando la possibilità di partecipare anche con PostgreSQL
o MySQL o altro) e chi fornisce SL non può partecipare. Alla faccia
della legge (truffa) sul SL.

ciao,

-- 
Marco Bertorello
System Administrator
http://bertorello.ns0.it

"prima di sgomberarci sgombratevi il cervello
noi siamo la comunità toglietevi il cappello"


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