On Mon, Apr 25, 2011 at 12:18:43AM +0200, Lorenzo Breda wrote: > Il giorno 25 aprile 2011 00:11, Francesca Ciceri <madamezou@yahoo.it> ha > scritto: > > > Ecco l'eterno problema con i cattolici: non vi fate scrupolo di essere > > irrispettosi verso gli altri, ma se vi si chiede gentilmente di non esserlo > > gridate subito alla persecuzione, alla mancanza di tolleranza verso le > > minoranze e via così. > > > > > Lurko qui, sono cattolico, ed evito di fare gli auguri in liste di > discussione per evitare polveroni, perché riempiono di mail superflue e > perché sono effettivamente OT. Però mi chiedo, da cattolico, cosa dovrei > rispondere a un messaggio come questo? "Ecco qual'è il vero problema con i > non cattolici: generalizzate."? Ci starebbe anche bene, eh. > > Battute a parte, io da cattolico mi sento offeso per una frase del genere, > perché tu non conoscendomi non hai diritto alcuno di dire quali siano i miei > problemi, sbagliando peraltro clamorosamente. Nel momento in cui si determina tra me e te un'interazione di qualche tipo - e volenti o nolenti vivendo nella stessa società accade - il diritto di analizzare quali siano i problemi alla base di questa relazione è automaticamente acquisito da entrambe le parti. Fa parte delle dinamiche sociali, non ho bisogno di un lasciapassare governativo per poter dire dove penso che risieda un problema di incomunicabilità. :) Dacché, bada bene, non parlo di problemi tuoi in quanto Lorenzo ma di problemi di incomunicabilità tra individui credenti e non. Ovvero di problemi inerenti un processo, non una persona. Quanto allo sbagliare, nè io nè te siamo in grado di dirlo con certezza. Ovviamente. Almeno in base alla *mia* religione, che è il relativismo culturale e gnoseologico. In ogni caso, mi dispiace di averti offeso. Il mio non voleva essere un insulto quanto uno sbuffare esasperato. > > Mentre non vedo (ma forse sono i miei paraocchi built-in da cattolico) come > un augurio di buona Pasqua possa "urtare la sensibilità". Non è una > bestemmia a un qualche Dio, non è un insulto a qualcuno, male che vada per > pochi è un'eresia. "Urtare la sensibilità"? Siamo seri, dai... > Eh no. Qui son proprio i tuoi paraocchi da cattolico. O meglio: è ovvio che tu non percepisca quanto possa disturbare, o non saresti cattolico. Per chi non lo è, un augurio del genere c'entra come i cavoli a merenda. E siccome l'Italia è lievemente bombardata da $stuff cattolico, capita anche che si debba difendere il default (che - ricordo - è la laicità) in maniera convinta. > My two cents. E con i miei due si va a pari, Francesca -- <taffit> eof: when I want something | "Convince people with results, done quickly, I don't wait for | rather than words" others ;) | Enrico Zini
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