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Re: Domanda su ututo e gNewSense



Stefano Sabatini wrote:
On date Tuesday 2008-09-16 19:56:31 +0200, Davide Prina wrote:
Stefano Sabatini wrote:

Molti però vengono pagati per scrivere/supportare software libero,
questo perché il modello di sviluppo del SW libero (peer-review,
apporto di utenti e sviluppatori per sviluppo/debugging) si mostra
molto spesso un modello migliore *dal punto di vista pratico* e non
solo etico del modello di sviluppo chiuso.

però ci sono anche molti che sfruttano questo modello di sviluppo per farsi pubblicità e adagio adagio ripassano al lato oscuro del software non libero.

Per il fatto che alcuni sono pagati per sviluppare software libero mi sembra di aver già detto la mia opinione. Naturalmente se si è sviluppatori è preferibile essere pagati per sviluppare software libero che software non libero.

Certamente una persona pagata per sviluppare software usa un tempo maggiore e produce di più; se però c'è qualcuno che inizia a dirgli cosa fare, come farlo, quando farlo ... inizia a venire meno lo stimolo presente in chi fa questa attività senza essere pagato. Il primo vede questa attività con lo scopo, unico se non primario, di guadagnare da vivere; mentre il secondo vede questa attività come mezzo per scatenare la propria fantasia, per mettersi alla prova, per ...

Molto spesso però si sacrifica la qualità in funzione di altri
aspetti, questo naturalmente dipende dal progetto e dalle persone ma
molto spesso un prodotto con supporto commerciale può permettersi di
imporre dei controlli di qualità (usabilità, stabilità, etc) a cui gli
sviluppatori non si sottoporrebbero altrimenti.

molte volte chi sviluppa software libero tende a sviluppare di più la parte che gli "interessa" (che usa o vuole usare) e meno il resto. Però i controlli di qualità/stabilità sono fatti dagli utenti. Nel software non libero a volte mancano del tutto i test di qualità/stabilità perché sono un costo, che si può abbattere non facendoli, e richiedono tempo, che a volte non c'è per necessità di rispetto delle date imposte dai commerciali.

Questo è vero in teoria e paradossalmente non in pratica (almeno per
la sicurezza/stabilità), perché molto spesso i progetti di SW libero
producono SW superiore in termini di sicurezza e stabilità (merito
anche del peer-review e del testing massivo da parte degli utenti).

ok

Rimane ancora vero per quanto riguarda l'usabilità (confronta
l'eterogeneità delle interfaccie in ambiente GNU-linux rispetto a un
Mac OS).

questo è vero. Molte volte questo è un grosso problema del software libero: non c'è interazione/interoperabilità/unicità d'uso/uniformità tra differenti software. Se si riuscisse a trovare il modo per diminuire o eliminare questo problema penso che il software libero guadagnerebbe moltissimo.

Però questo problema vale anche per software non libero, dove addirittura nello stesso prodotto (es: ms-office) per eseguire la stessa operazione in programmi differenti (es: ms-word, ms-excel, ...) ci sono combinazioni di tasti totalmente differenti (ad esempio la ricerca).

Nota: non uso più ms-office, neanche di sfuggita, dal 2000 ... quindi l'esempio potrebbe non essere più vero ... ma non credo.

Inoltre le stesse motivazioni ("attività come mezzo per scatenare la
propria fantasia, per mettersi alla prova") valgono molto spesso per
il lavoro di sviluppo di SW proprietario, con l'unica limitazione che
c'è qualcuno a dirti *cosa* devi fare.

non è così vero.
Se c'è un committente può cambiarti le specifiche più volte, anche dopo che hai terminato il grosso dello sviluppo. Questo causa frustrazione e genera un modo di porsi allo sviluppo che tende, normalmente, ad ottenere il minimo indispensabile. Molte volte chi decide preferisce avere qualcosa subito e poco costoso da vendere al cliente, piuttosto che qualcosa che sia semplicemente modificabile/adattabile nel tempo.

la duplicazione del lavoro, come la chiami tu, invece è, a mio parere, una risorsa importante. Osservare la stessa cosa sotto diversi punti di vista permette di percorrere più strade differenti per raggiungere magari lo stesso risultato, ma magari una di queste strade può alla lunga rivelarsi innovativa, può aprire nuovi fronti verso un utilizzo fin poco tempo prima inimmaginabile ...

Oppure può disperdere energie che potrebbero essere dirette a
costruire su moduli ben collaudati cose più interessanti piuttosto che
reinventare la ruota. Il primo compito del buon programmatore è
scrivere il meno possibile. Lo sviluppo verticale è sempre meglio di
uno sviluppo orizzontale, a volte la scelta di riscrivere da zero è
dettata da considerazioni non tecniche.

La possibilità di rimettere in discussione qualcosa che è preso come scontato e vero può far capire quando ci si stava sbagliando e scoprire una nuova verità. Il cambio delle tecnologie nel tempo può rendere vera una cosa che fino a poco tempo fa era falsa. Il reinventare la ruota permette di rianalizzare tutto rispetto alle conoscenze attuali ...

Ad esempio Galileo dimostrò false, mediante semplici esperimenti riproducibili, molti concetti ritenuti veri da tutti.

Anche attualmente vengono scoperte come false cose che ormai erano date per vere e scontate da tutti ... per esempio il decadimento delle particelle sembra essere influenzato dalla distanza dal Sole e dalla sua attività (per ora sono queste le ipotesi più accreditate) e, quindi, non essere costante (questo è dimostrato mediante esperimenti riprodotti in differenti località e periodi dell'anno)

In secondo luogo la tendenza di molte distro è risolvere
i problemi a livello di distribuzione piuttosto che risolverli a
livello upstream. L'utente vede come naturale punto di riferimento la
distribuzione, i report vengono fatti a livello di distribuzione e non
riproposti a livello upstream.

qui, secondo me, ci sono due punti da considerare:

1) l'utente prende come riferimento la distro GNU/Linux che usa e segnala qui i bug (io ho provato a segnalarli direttamente upstream, ma poi ho scoperto che in alcuni casi il problema lì non c'era perché introdotto in Debian). L'utente non può installarsi anche la versione upstrem per testare se il problema è riproducibile anche qui ... per ogni problema che trova

2) chi gestisce i pacchetti deve verificare nella versione "originale" e segnalare upstream i problemi presenti anche qui

(mi viene in mente Stallman quando
diceva "sarebbe più utile asfaltare una strada" piuttosto che
dedicarsi allo sviluppo di una nuova distribuzione).
dove l'hai letto?

Qui ad esempio trovi un estratto di quell'intervista:
http://www.italsi.net/print.php?sid=7

questo articolo è tradotto in italiano davvero da cani (quello che l'ha tradotto sa l'inglese come me o è di lingua inglese e conosce l'italiano come io l'inglese ;-)). Basta citare questa frase che avrebbe, secondo l'articolo, detto Stallman per capirne l'affidabilità: "GNU è un software di pubblico dominio"

Poi, da quel poco che si capisce/intuisce, Stallman dice probabilmente che lui o FSF non hanno preso mai in considerazione la possibilità di creare una nuova distro GNU/Linux perché questo richiederebbe troppo lavoro e sarebbe preferibile lavorare per asfaltare una strada. Non mi sembra che ci sia un riferimento verso altri soggetti. Inoltre il discorso partiva dal fatto che Debian, la distro scelta e sponsorizzata da FSF, iniziò a distribuire software non libero ...

Ciao
Davide

--
Dizionari: http://linguistico.sourceforge.net/wiki
Petizione per liberare i PC:
http://www.petitiononline.com/liberasw/
Non autorizzo la memorizzazione del mio indirizzo su outlook


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