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Re: Domanda su ututo e gNewSense



nono.. etch nel kernel a blob non free ( e il kernel è in main), ci sono
anche delle parti di opengl non completamente free, imcompatibili con la
dfsg ( però ho perso il link questo non lo posso riportare),.. andate a
vedere sul wiki di debian.. leggettevi le faq di gnewsense..

cmq se lo fa debian è più "sopportabile" pderchè sicuri che fatto in
buona fede.. se lo fa canonical.. mmmmmmhh...

non cè contraddizione nell'usare adesso per necessità soft closed e
sviluppare parallelamente soft free

la stramaggior parte di utilizzatori di linux non sono sviluppatori.. la
fsf non se messa a sviluppare gnash perchè stallman non riusciva a
vedere youtube.. se una cosa ti serve davvero anche se closed la usi.. e
se sei pragmatico la metti a disposizione in una distro.. ma al contempo
cerchi un modo per non esserne i futuro dipendente...

gli sviluppatori di gnash non  è che non abbiano mai visto un video su
youtube solo perchè gnash non era ancora pronto... nel frattempo che
credi usassero?

sono poi d'accordo che una volta che l'alternativa è paragonabile o
quasi al soft closed vada strasponsorizzata l'alternativa libera

Il giorno lun, 15/09/2008 alle 20.03 +0200, Davide Prina ha scritto:
> ahi, ahi, ahi ... top quoting ... questo è male ;-)
> 
> ghostdog wrote:
> 
> > il mio parere è che si debba includere il closed necessario.. ma che si
> > debba contemporanemanete sviluppare open per levarlo di mezzo il prima
> > possibile.. ubuntu in questo campo non mi pare si stia impegnando molto
> > ( direi per niente)
> 
> questa però è un po' una contraddizione.
> Se si mette a disposizione software non libero e funzionante e 
> contemporaneamente si mette a disposizione software libero, ma non 
> completamente funzionante o non con le stesse prestazioni del primo, 
> allora si avrà già da subito un numero bassissimo di utenti e poche 
> persone disposte a migliorarlo.
> 
> Secondo me la strada migliore da seguire è quella di eliminare tutto il 
> software proprietario e di portare avanti lo sviluppo delle alternative 
> libere.
> 
> Però confermo che, in alcuni casi, in ambiente lavorativo non si ha a 
> disposizione software libero, non dico all'altezza, ma addirittura non 
> adatto per svolgere la propria attività lavorativa. Almeno nel mio caso 
> tali software sono molto pochi, ma per ora non ho trovato un'alternativa 
> valida a prodotti non liberi ... e preferisco poter usare il 98% di 
> software libero e un 2% di non libero sperando di poterlo eliminare in 
> futuro.
> Per uso non lavorativo penso che il software libero metta a disposizione 
> tutto quanto necessario per riuscire a non usare software non libero.
> 
> Quello che si potrebbe fare è cercare di aiutare alla creazione o al 
> miglioramento del software libero che reputiamo non all'altezza. Se 
> ognuno da un piccolo aiuto usando le proprie capacità, esperienza, ... 
> quello che ora sembra impossibile può diventare realtà.
> 
> Ciao
> Davide
> 
> -- 
> Dizionari: http://linguistico.sourceforge.net/wiki
> Peer to patent: aiuta ad invalidare i brevetti software
> http://www.peertopatent.org
> Non autorizzo la memorizzazione del mio indirizzo su outlook
> 
> 


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