Risultanze [era: Debian Weekly News in italiano]
Prendo spunto da questa mail per dire un paio di cose.
Ore 22:12, venerdì 13 maggio 2005, Gabriele 'LightKnight' Stilli ha
scritto:
> venerdì 13 maggio 2005, alle 11:32, Franco Vite scrive:
> > Quindi, voi che ne pensate?
> > Vi interesserebbe avere settimanalmente la DWN in italiano?
> > Se si, come: qui o su un'altra ML cui iscriversi?
>
> Mi pare un buon servizio, non indispensabile ma sicuramente utile. Io
> me le leggo sul sito tutte le settimane, ma se viene aperta un'altra
> lista mi ci potrei anche iscrivere :-)
ok, la stragrande maggioranza di chi s'è espresso (11 persone) ha optato
per la ML separata.
creare una nuova ML per 11 persone, però, mi pare poco sensato.
> Colgo però l'occasione per togliermi un piccolo sassolino dalla
> scarpa e mi scuso preventivamente se quello che dirò andrà ad
> offendere qualcuno, ché non è affatto mia intenzione:
la traduzione.
i traduttori della DWN non so chi siano e non so come contattarli (a
meno di non scrivere a dwn@debian.org, come si evince dal sito)
i "consigli" sulla traduzione (e magari, perché no?, gli aiuti)
andrebbero rivolti direttamente a loro, direi...
una persona di questa lista mi ha scritto in privato dicendo delle cose
a mio avviso assai sensate:
> > Personalmente preferirei una ML a parte (debian-news-italian), ma
> > solo dopo che abbiamo rodato bene il maccanismo e ci siamo accordati
> > con i traduttori.
quindi, imho, ci sarebbe in primis da contattare i traduttori ufficiali
e sentire loro e le loro impressioni e poi, eventualmente, iniziare la
procedura per la creazione della nuova ML.
intanto, sempre l'amico di cui sopra:
> > contavo di fare un piccolo script che facesse un fetch dell'html
> > tradotto (o se lo trovo del wml su cvs), lo sistemasse un po' e lo
> > mandasse automaticamente alla lista (debian-user inizialmente).
non è un tesoro? :))
oltrettutto è molto più sensato del taglia/incolla scrauso che avevo
fatto io.
che se ne pensa?
--
Franco
"Fondamentalmente il potere consiste nell'abilità, o nella capacità,
di infliggere agli altri una sofferenza".
Theodore Sturgeon
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