Re: Qualche dubbio sulla traduzione della pagina sulla struttura organizzativa
Ciao Alessandro,
e un saluto "pacificatore" si estende a tutti i partecipanti alla lista
... :-))
Alessandro De Zorzi wrote:
mi pare fosse chiaro che l'esempio era un assurdo
e che io non suggerirei mai la traduzione di password ;-)
Infatti, il mio "flame" (estremamente lieve ... :-)) non era rivolto a
"toi", era più che altro uno sfogo contro una certa tendenza che non
trovo giusta ... :-)
io sono per mantenere più termini possibili in inglese, dico solo che
esistono
una serie di vocaboli/frasi che sono per così dire in greylist... non
sarebbe
male stilarne una lista a supporto del traduttore
Certo, sono assolutamente d'accordo che questa lista dovrebbe essere
disponibile e aggiornata con il contributo di tutti i traduttori e
revisori dei vari progetti presenti al momento ...
ad esempio ho discusso un pochettino su entry/voce (termine usato in LDAP)
da mio canto era meglio mantenere "entry", tuttavia non posso dire che
"voce" fosse
del tutto sbagliato...
Si, anch'io sono più propenso ad utilizzare "entry" anche se spesso si
usa "voce" al suo posto. Anche qui, forse, si potrebbe cercare un altro
termine che più si avvicini al significato di entry, voce, pur
"contestualizzando" il termine, non mi "suona" o "canta" (visto che si
parla di voce) giusto, lo accetto e spesso lo sostituisco ad entry ma,
ripeto, forse ci potrebbe essere un termine migliore che più si avvicina
a entry .. :-)
riguardo al "forviante" sappiamo che il significato delle parole deve
essere contestualizzato,
teniamo anche presente che l'inglese mi pare abbia meno vocaboli della
nostra lingua...
D'accordo, ma la fedeltà al testo tecnico-informatico deve essere la più
alta possibile, il rispetto del testo deve essere una delle priorità del
traduttore/revisore. Sono convinto che possono esserci delle bellissime
traduzioni ma che non riescono a rendere veramente l'idea dei vari
concetti e termini contenuti in un testo tecnico-informatico. E' sempre
importante prendere dei testi universitari, riviste, ecc, ecc per poter
rendersi conto di come è meglio tradurre, secondo "moi" ... :-))
riguardo alla "moda" mi dispiace contraddirti ma è proprio la "moda"
cioè quello che fa
la maggioranza delle persone a cambiare la lingua e quindi si deve
seguire (io ne prendo
atto non è che ne sono particolarmente contento...)
Non devi "dispiacerti", è necessario che ci siano le "contraddizioni"
altrimenti come si fa a migliorare, a confrontarsi, a conoscere?
Va bene adeguarsi a certi cambiamenti, ma c'è anche la personalità del
traduttore che ha il suo gusto, mentalità, conoscenze. Come dicevo nella
mail precedente, in ogni caso la tua traduzione certamente non piacerà
ad alcuni, ma piacerà ad altri, non si possono accontentare tutte le
persone! ... :-))
Le mode sono passeggere, quindi, quando uno traduce in tutta coscienza,
impegnandosi seriamente, utilizzando il poco tempo a sua disposizione,
come volontario, se deve tenere conto di ogni "cavolata" che giunge dai
vari "gossip" allora è meglio che si dedichi a qualcos'altro, bisogna
rispettare l'impegno e la personalità del traduttore/revisore e, se a
qualcuno non piace la sua traduzione si rimbocca le maniche e se ne fa
una propria .. amen .... :-))
se la gente non usa più una parola, la parola esce dal vocabolario, se
usa una parola
nuova entra nel vocabolario, oggi si fanno errori grammaticali (come
l'uso dell'articolo gli/le)
che fra un po' (ahimè) non saranno più considerati errore proprio perché
"di moda"
Se viene la moda di camminare sulla punta delle dita delle mani perchè
dovrei seguirla, sapendo che mi farei male? Ogni uno deve poter
scegliere, se viene costretto dalle mode allora è meglio dedicarsi a
qualcos'altro .... :-))
Vive la Libertè ... :-))
Au Revoire
Hugh Hartmann
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