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Re: Suggerimenti ?



* venerdì 02 novembre 2001, alle 11:02, Lorenzo Cappelletti scrive:

> ci ho messo un po' a risponderti perché volevo pensare alle tue parole
> e per via di queste festività.  Scusami.

Scusatemi Voi, solo che dopo qualche giorno di attesa mi sono
"imbufalito" e ho tentato di provocarvi, comunque era a fin di bene.
Inoltre, quando ho sentito Riccardo che aveva tradotto il manuale e
nessuno lo aiutava a pubblicarlo .....

> In un mondo perfetto, dove tutti hanno 24 ore di tempo libero, non ci
> sono preoccupazioni per la famiglia e le bollette, un mondo dove ci si
> può occupare veramente di quello che piace, con serietà e costanza, in
> un mondo così il tuo ragionamento calzerebbe a pennello.
....
> Putroppo, invece, ci si scontra con una realtà diversa dove:
> - i traduttori sono pochissimi
> 
> Potrei andare avanti, ma mi fermo qui perché avrai già capito qual è
> il concetto di base: considerare di prendere tutto il problema di petto,
> con una scaletta molto rigida, è un suicidio.
.....

Io non proponevo un cambio radicale del progetto, d'altra parte tu
stesso, (per questo non ti avevo "tirato in causa" direttamente) posti
anteponendo [DDTP-it] alle mails, proprio per distinguerti come
coordinatore per le descrizioni.
Insomma, le due cose potrebbero affiancarsi, perchè escludersi, è
normale che poi ognuno avrà la sua preferenza.

Intendevo altresì un impegno mirato per ogni manuale, coordinato da
qualcuno che lo "affetta" e distribuisce le varie fette a chi ne fa'
richiesta e poi lo riassembla, una specie di server "manuale" come
quello per le descrizioni, sino alla fine della traduzione, non mi
sembra una cosa impossibile ne' che occupi più tempo della traduzione
di una descrizione. Certamente poi qualcuno dovrebbe spiegare come
pubblicarlo il manuale tradotto .....

> Prova a pensare se tutti cominciassero a tradurre Apache e PHP, ad
....

Si ma la traduzione della descrizione degli stessi pacchetti avrà vita
anche più breve. La scaletta che citavo, anche se forse sottintendeva
uno sforzo non sopportabile, giustamente, dagli iscritti, era mirata a
permettere agli utenti "occasionali", hobbystici, come me, un controllo
sui programmi "minimi" per ottenere quantomeno un sistema funzionante
da console, non per una particolare propensione per la console, ma per
dare un punto di partenza valido.

Questo sforzo poi potrebbe essere ripagato dall'adesione di utenti
GNU/Linux non Debian al progetto, la traduzione del manuale di Gcc,
Debian o no è la stessa.

> Prima di approdare a DDTP-it, anch'io sono passato attraverso la
> traduzione di due HOWTO, di un paio di programmi e del manuale di GnuPG.
> Credi che abbia mai ricevuto un messaggio di ringraziamento per questo?

Per questo ti ringrazio io, se non sbaglio l'ho già anche scaricato il
tuo manuale, anche perchè quando trovo qualcosa di interessante in
Italiano me lo "prendo" sempre, non per questo ringrazio sempre chi
l'ha tradotto, mi è capitato di complimentarmi con Daniele Medri perchè
con lui ho avuto uno scambio di mails, però se tutti quelli che leggono
il suo manuale gli dovessero scrivere gli toccherebbe cambiare
indirizzo.
Non per questo noi fruitori non appreziamo chi traduce anzi ....

> traduzione.  Per ora sta andando bene, mi impegna ma mi soddisfa e
> diverte.  Però anche a me a volte vengon i dubbi, anche nel vedere la
> fatica degli altri, la situazione di altri paesi: ma perché noi
> italiani ci ostiniamo tanto a voler leggere tutto in italiano?  Non

Non conosco la situazione degli altri paesi ma sono sicuro che sotto il
punto di vista dei prodotti tradotti sono più avanti, non si
spiegherebbe il successo di GNU/Linux in Francia, in Germania etcc..
In questi Paesi al contrario di quanto magari a Noi pare sono molto
nazionalisti, orgogliosi di esserlo e la riprova sono i pacchetti
tradotti in Tedesco e Francese contenuti nella Potato standard.

Comunque poi è giusto vedere chi è l'utilizzatore finale, una
traduzione non serve a voi ma serve a me e quelli come me che sono
maggioranza. Nel senso che sino a qualche anno fa' l'utilizzatore medio
di GNU/Linux era un hacker, adesso, vuoi Mandrake, Red Hat etcc. la
situazione è cambiata, molti utenti si sono avvicinati a GNU/Linux
solamente con la volontà di imparare qualcosa sui computer senza avere
conoscenze specifiche, nel mio caso un lynk a Paolo Attivissimo mi ha
incuriosito e destino ha voluto che il giorno successivo trovassi in
edicola Red Hat.

La mia opinione è che con il tempo la situazione peggiorerà
ulteriormente per gli addetti ai lavori, a GNU/Linux si avvicineranno
sempre più persone che lo vorranno utilizzare per un semplice uso da
ufficio o per navigare in internet, grazie alla sua stabilità.

Logicamente dovrà essere deciso da parte della Comunità se confinare
GNU/Linux Debian nell'angolo della distribuzione aperta ai soli
hackers, con annesso il rischio che prevalga la logica delle aziende
quotate in borsa che progressivamente vedendo ingrandirsi il loro
bacino d'utenza si comporteranno sempre più "commercialmente", ultimi
esempi Corel e in parte Suse. State pur certi che uno dei primi
obiettivi di marketing di queste grandi aziende è proprio la traduzione
in tutte le lingue dei manuali specifici delle distribuzioni, non
traducono altro per non avvantaggiare i concorrenti.

Sta salendo una marea, lenta ma costante, a differenza di quanto
pensava Eric S. Raymond il fenomeno GNU/Linux non sta' esplodendo ma
lentamente sta' occupando posizioni. 
Pensare che IBM stia investendo tutti quei soldi perchè convertita in
maniera totale all'Opensource senza avere nessun'altra contropartita mi
sembra un po' utopistico, o meglio, anche se convertita, dove ce ne
sarà la possibilità cercherà di aumentare i suoi profitti, com'è giusto
che faccia, anche se lo farà a discapito nostro.
Di pochi giorni fa' la notizia che RMS ha tuonato contro Ximian che
distribuiva il proprio CD con annesso Star Office, anche Ximian
concederà qualcosa a Sun ...... sta a Noi impedire che se ne appropri.

Ha avuto ragione RMS, GNU/Linux è oggi più in pericolo di ieri e
pensare come fanno altri e non mi stò riferendo assolutamente a voi che
fate parte del progetto, che le traduzioni siano una sciocchezza, che
non servono, sbagliano e di grosso. Proprio quest'ultime danno la
consapevolezza della cura amorevole e disinteressata profusa da
volontari come Voi nel fare questo lavoro e INFORMANO sul prodotto. Non
consegnano un prodotto "nudo", tanto più semplice, tanto più sprovvisto
di documentazione, i neofiti come me non sanno "leggere" e quindi
decifrare un sorgente. Ma leggere la documentazione, sapere che è stata
scritta da un volontario, tradotto da un altro solo per il mio
privilegio di usarlo gli conferisce un rispetto non dovuto ad altri
prodotti commerciali. Inoltre "sento" che anche altri utenti Desktop,
visti i continui, vorticosi rilasci di Red Hat, Mandrake etcc. stanno
cominciando a stufarsi, alla fine il sistema è lo stesso e Debian oltre
ad essere la soluzione migliore per l'utenza professionale, con le
traduzioni diverrebbe la migliore scelta anche per gli altri. 
Parliamoci chiaro Il S.O. per la stragrande maggioranza degli utenti pc
è Windows ma oltre a non fornire documentazione, sorgenti etcc. non
possiede neanche una comunità come questa.

Negli ultimi tempi mi sembra anche di vedere un "distacco" dell'utenza
più evoluta dagli altri, penso sia anche fisiologico, però ritengo sia
un atteggiamento dannoso.

Tornando a noi, pur non avendo "agganci" nel mondo delle Scuole
personalmente avevo pensato che sarebbe stato utile contattare scuole
superiori, industriali magari e cercando la collaborazione dei
professori di informatica e di inglese forse qualcuno si sarebbe
offerto per tradurre un po' di roba, non mi sembra un'idea da buttare. 
A ben pensare un professore di lingua, in particolar modo l'ultimo anno
insegna la lingua applicata alla specializzazione e allora cosa ci
sarebbe di meglio di affrontare una traduzione così, servirebbe anche
di stimolo allo studio dll'informatica pratica ..... insomma è un'idea.

Per contro occorrerebbe un'elevata attenzione e professionalità nel
gestire la cosa, sempre ammesso che qualcuno aderisca, nel senso che
qualcuno dovrebbe correggere le bozze, altri tenere i rapporti etc..
E' chiaro però che un flop per una cattiva gestione della faccenda
porterebbe in cattivissima luce un impegno successivo delle Istituzioni
nei confronti di Debian e dell'Opensource in generale.

Scusate la lunghezza del post, Ferdinando.




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