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Re: dis-informazione su linux



Ok, a soldoni è abbastanza chiaro ma quanto ci sta costando tutto questo dal punto di vista sociale, non l'open source intendo dire, veramente vale la pena gestire una complessità del genere per proteggere i messaggini e le foto di qualche adolescente innamorato? Che percentuale del traffico occupano le stupidaggini senza alcun valore che girano sulla rete? Quanto consumiamo e quanti sforzi facciamo per trattarle con gli stessi standard con cui trattiamo la privacy di una cartella clinica?

Il 24/07/22 17:31, valerio ha scritto:


Il 24/07/22 17:18, Luca Alzetta ha scritto:
Ok, questi concetti in qualche modo li ho assimilati, quello che trovo
strano dell'open source e non completamente innocente, è la rincorsa (dal
mio punto di vista pazzesca) agli standard di sicurezza della rete nella
modalità in cui si è sviluppata in questi ultimi quindici anni. Tento di
spiegarmi  meglio: secondo me algoritmi di cifratura, protocolli https,
firme digitali, autenticazioni criptate e chi più ne ha più ne metta, sono tutte tecnologie al servizio quasi esclusivo delle transazioni finanziarie

ciao,
provo a risponderti in modo sintetico, poi ti conviene cercare informazioni più precise in rete.

la differenza fra un office che risponde alle caratteristiche di un opensource (e quindi è libero e trasparente) ed un office proprietario è proprio lì, la seconda non è trasparente...

per quanto riguarda la sicurezza, non riguarda solo la parte finanziaria. normalmente quando un hacker porta avanti un attacco, non lo fa dal proprio pc, ma prende possesso di una serie di pc (non protetti) e con quelli porta avanti gli attacchi...

valerio



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