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Re: politica stable




Il 19/12/19 20:07, Davide Prina ha scritto:

Se invece vuoi poter accedere a software aggiornato recentemente e
quindi sobbarcarti anche possibili cambi di versione (questo può voler
dire cambi di interfaccia, usabilità, modalità d'uso, funzionalità,
configurazione, dipendenze, ...) allora penso che la scelta migliore
sia la versione testing di Debian

Come si fanno a vedere i cambiamenti di testing ? Non l'ho mai
installata e non ho idea di quale sia la frequenza degli aggiornamenti.
Esiste una specie di changelog di bullseye che parte dal rilascio
dell'ultima stabile ?


Ti faccio un esempio banale. Se usi per lavoro un determinato
applicativo complesso, vuoi che funzioni e tu sia in grado di usarlo
senza problemi sempre e non sei disposto a vederti installata da un
giorno all'altro una nuova versione che modifica l'interfaccia e le
funzionalità che potrebbero rallentarti o impedirti di effettuare una
determinata attività in tempi stretti (ad esempio, se non erro blender
ha di recente cambiato l'interfaccia e imparare ad usare la nuova può
richiedere un po' di tempo). In questi casi è meglio usare una stable,
mentre se si usa la testing si potrebbe cercare di posporre
l'aggiornamento di tale pacchetto (es: tramite pinning), ma tale
operazione potrebbe risultare impossibile da attuare nel lungo periodo
perché si potrebbe arrivare a bloccare l'aggiornamento dell'intero
sistema...

Quindi la parola "stabile" si riferisce a cambiamenti del sistema e non
alla sicurezza ?

Si mantengono versioni vecchie dei programmi non perché sono considerate
più sicure ma per mantenere "stabile" l'usabilità del sistema
(interfaccia utente, files di configurazione...) ?



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