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Re: dischi usb e permessi



Quoting Gollum1 <gollum1.smeagol1@gmail.com>:

Il 10 gennaio 2014 16:01, Gian Uberto Lauri <saint@eng.it> ha scritto:
Gollum1 writes:
 > Il 10 gennaio 2014 14:27, Gian Uberto Lauri <saint@eng.it> ha scritto:
 > > Gollum1 writes:
 > >  > perché se si usa linux bisogna sempre fare le cose più difficili del
 > >  > necessario?
 > >
 > > Perché  è  il modo  migliore  di  lavorare.
 >
 > su questo ho i miei dubbi.

Lo immaginavo, ma sei in una posizione non corretta.

ecco... in questa frase c'é molta arroganza...

Non puoi arrogarti il diritto di venire a dire che io sbaglio perché
ho un'idea diversa e metto in dubbio una tua idea...

Errore mio nell'esprimermi.

L'errore è nell'accettare una soluzione 'facile' ma intrinsecamente
non coretta sia per questioni di sicurezza sia di creazione
dell'interfaccia.

Bene o male tutte le macchine hanno un numero finito di porte USB, e
già per le classiche penne USB non partizionate e formattate con vfat
mettere 'user' tra le opzioni di fstab per tutte le possibili penne
presenti contemporaneamente come /dev/sd?1. Si possono peraltro fare
dei link simbolici ai device per renderli più facili da ricordare.

Non dovrebbe essere una gran noce scrivere un programma che
generli le entry per lo fstab noto il numero di porte USB che si
pensa di utilizzare per le penne usb.

Questo non permette ancora di sapere che il file system contenuto
nella tal penna comparirà in un ben determinato posto, che dipende
dall'ordine di inserimento, cosa che o rende non banale fare degli
script per automatizzare operazioni che coinvolgano il contenuto di
una certa penna usb oppure ti impone di seguire sempre quell'ordine di
inserimento dei device (motivo per cui ho scelto di mettere le
label agli sticks con vfat e uso lvm per gli hd rimovibili).

Sarebbe una solutione (sempre subottima) un tool inattivo per default
- ma facilmente attivabile se installato - che permetta nei casi in
cui c'è sempre e solo un utente collegato di attuare gli automatismi
che l'utente desidera siano attuati, ad esempio ti mostro solo il
device inattivo (poi tu lo attivi-monti), ti mostro un poput e monto,
oppure monto in automatico (pericoloso).


Qui mi trovi invece parzialmente concorde... ma questo non vuol dire
che almeno in alcune cose winzoz e questi DE siano delle immonde
schifezze...

Nel momento in cui un programma espone ad un pericolo (di recare
danni a se o altri - ricordare che c'è anche questa di possibilità)
questo programma è fatto male. Nel momento in cui un programma lo
imita anche nei comportamenti scorretti è forse fatto ancora peggio
oppure denota un male ancora più subdolo del primo programma, una
specie di 'multilazione mentale' indotta negli utenti che non riescono
più a vederne i difetti.

tutto sta nel capire che cosa si deve dare ad un utente
desktop, dobbiamo parlare di sistemi alla portata di tutti, che entri
in un ambiente casalingo e/o lavorativo con certi standard di
sicurezza, di affidabilità e di facilità d'uso...

Per la facilità di uso hanno già messo a repentaglio la sicurezza e
non una volta sola.

(BTW, le  QT sono  simili come impostazioni  alle MFC,  gli preferisco
 ancora le GTK nonostante tenga Gnome a distanza).

su questo non mi pronuncio, con KDE e le QT mi trovo tutto sommato
bene, ma non l'ho sposato, se dovessi trovare qualcosa che mi desse
maggior soddisfazione sarei felice di cambiare. Per esempio, non
sopporto per nulla Gnome, ho sempre odiato l'arroganza degli
sviluppatori di Gnome, che si prendono il diritto di dirmi come devo
per forza gestire e/o vedere le cose, almeno KDE mi propone quello che
per lui dovrebbe essere il suo standard, ma posso in qualsiasi
momento, e senza cose troppo astruse, decidere cosa voglio in realtà.
Mi lascia molto più spazio di azione rispetto a Gnome.

Su questo siamo in pieno accordo.

Le GTK mi piacciono come modello di programmazione, non sei costretto
ad usare il C++ - che non mi piace -

 > > Una è stata  definita "follia da camicia di forza"  in un libro edito
 > > da Microsoft Press.
 >
 > curiosità: quale era questa follia?

Dispatchment degli eventi ai thread.  In pratica tu potevi impedire ad
applicazione di sapere che volevano chiuderla.

[--- tagliato ---]


Ci hanno messo una decina di anni a sistemare la cosa.

bhe... ci hanno messo molto di più a sistemare altri bug,

La cosa 'terribile' è che quel bug lo vedevi subito sulla carta, non
era un problema subdolo che richiede di analizzare il codice e
verificare se effettivamente c'è una idiozia.

 > > Avevo trovato la descrizione di "implementazione di prova" di un virus
 > > per  GNU/Linux  che   usava  che  usava  la   debolezza  descritta  in
 > > http://lists.freedesktop.org/pipermail/xdg/2006-April/006379.html .
 > >
 > > Era una  implementazione macchinosa, ma  si può fare di  meglio, molto
 > > meglio.
 > >
 > > A parer mio invece di montare in automatico la penna sarebbe molto più
 > > sensato rendere  facile il montaggio  della penna agli utenti:
 >
 > io non ho mai parlato di montaggio automatico... con KDE, quando
 > inserisco una periferica di massa, mi avverte che è stata inserita una
 > periferica di massa... non la monta direttamente, ci mette un bel
 > pulsantino, e se vuoi la monti, altrimenti la lasci stare li com'é.

Meglio, già meglio.

Ammetto che quelle cose nemmeno le guardo che non mi servono (ci metto
niente a scrivere mount /tux o /panda).

come può? visto che non è amministratore) per poi poterla montare
tranquillamente le volte successive... (lo devi fare tu che sei
amministratore, mi potresti dire... certo... ma se io mi trovo a mille
chilometri di distanza e lui ha urgenza di leggere il contenuto di
questa chiavetta?).

Perdonami, il sistema chi lo ha installato?

 > >  non si
 > > renderebbe difficile la multiutenza, quella  vera dico e non quella di
 > > uno alla volta con utenti diversi,
 >
 > siamo sempre li... su un pc di casa, con un solo pc in casa, quanti
 > credi che facciano la multiutentza contemporanea?

Ecco, sei cieco, perdona. Se TU non lo usi non vuole dire che NON sia
usato. Linux venne scritto da Thorvalds perché voleva divertirsi ad
avere Unix a casa. E Unix è multiutenza :).

ecco ci risiamo con il talebano di turno, per cui tutti gli altri sbagliano...
Unix è multiutenza... embhe... che me ne frega? io sto usando il mio
computer a casa, non me ne frega nulla che virtualmente ci si possano
connettere ed usarne le risorse chissà quanti utenti

Non lo so, a me me ne frega che dove non ci sono molti soldi una sola
macchina permetta comunque a più persone di lavorare e/o imparare.

--
 /\           ___                                    Ubuntu: ancient
/___/\_|_|\_|__|___Gian Uberto Lauri_____               African word
  //--\| | \|  |   Integralista GNUslamico            meaning "I can
\/                   e coltivatore diretto               not install
                               di software                   Debian"


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