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Re: City of Turin decides to ditch Windows XP for Ubuntu and €6m saving



Il 15 settembre 2014 20:31, franchi@modula.net <franchi@modula.net> ha scritto:
> Il 15/09/2014 19:46, Felipe ha scritto:
>>
>> In data lunedì 15 settembre 2014 16:28:06, franchi@modula.net ha scritto:
>>>
>>> Non posso dire: migro lin2win o win2lin e quello che non va è colpa
>>> degli utenti a prescindere:
>>
>> Chi, nel contesto delle PA e quindi non su questa lista, ha affermato un
>> principio simile?
>
> Qualcuno ha giustamente affermato che
> "Cambiare sistema è sempre un problema, gli utenti vanno nel pallone".
> e la risposta che ha ottenuto è stata:
> "Permetto di dissentire. Gli utenti imparano la nuova procedura. I
> subnormali vanno nel pallone".
> Questo a casa mia equivale a colpevolizzare sempre e comunque gli utenti.

tutt'al più potresti accusarmi di aver colpevolizzato i subnormali.
Scelta infelice del termine, chiedo venia.

> Vi sfiora il dubbio che qualche procedura, a volte, potrebbe essere
> inutilizzabile in certi ambienti?

procedura...? Oo

>>> se propongo un cambiamento e questo
>>> cambiamento viene commissionato, devo essere sicuro di portarlo in
>>> fondo, con il materiale tecnico e umano che ho a disposizione.
>>
>> Cosa ti fa pensare che l'atteggiamento delle PA in questione sia, da come
>> lo
>> stai dipingendo tu, di FUD. Cosa ti fa pensare che le strutture interne
>> alle
>> PA in questione, preposte alla migrazione, non abbiano valutato gli stessi
>> aspetti(e oltre) che hai valutato te?
>
> Non ho idea delle valutazioni fatte dal comune di Torino. Qualsiasi scelta
> facciano a Torino, spero vadano a migliorare, visto che poi comunque si paga
> tutti: volevo solo dire che se si fanno delle scelte che poi non sono
> gestibili dagli utenti sono le scelte a essere sbagliate, non gli utenti.

Eeeeehhhh? forse andrebbe valutato un po' il motivo per cui gli utenti
non riescono a gestirli... la non volontà non è una giustificante,
così come non può esserlo la non capacità (altrimenti torniamo al
punto che non sei in grado di fare il tuo lavoro). Se sono problemi
"di sistema", si correggono. Se sono problemi di utenti, anche, ma se
non vogliono...

> E mi permetto di ripetere quello che ho sostenuto anche in altri post:
> proporre l'open source - sempre e comunque - semplicemente perché è giusto è
> una scelta che non ha un fondamento tecnico.

ma politico si, e la PA si muove su un registro politico.
Stai mettendo gli stessi paraocchi di certe associazioni pro-software
libero, che per anni si sono rapportate con la politica senza cavare
un ragno dal buco, perdendosi in "pippe" tecniche, invece di
organizzare azione *politica* in favore del software libero.

> Mi convince invece una scelta del tipo: ho di fronte il pacchetto A(Lin) e
> il pacchetto B(Win), li confronto e decido magari per il pacchetto A(Lin)
> perché è la scelta che ha il miglior rapporto COSTI/BENEFICI, non perchè "E'
> GIUSTO": non basta che un prodotto sia GNU per essere preferibile ad altri
> (e viceversa, naturalmente).

Beh, vedila così: il prodotto che mi fornisce le 4 libertà, è
intrinsecamente migliore (per me cittadino informato) di uno che non
lo è. Vai di confronti finchè vuoi... :)

Sempre detto io: bisogna chiedere solo di avere il software con una
licenza libera, e lasciare che Microsoft (e compagnia cantante),
competa :)

> Faccio anche presente che a volte, nel commercio dei prodotti informatici,
> si minaccia di passare alla concorrenza più per ottenere migliori condizioni
> economiche dal fornitore abituale piuttosto che per cambiare veramente
> prodotti.

È questo il rischio. Se si compete sulle condizioni economiche, i
produttori di software proprietario preferiscono scontare o regalare
addirittura il loro software piuttosto che perdere mercato. Motivo in
più per rafforzare il concetto dal punto di vista politico.

>>> Fra l'altro nelle amministrazioni pubbliche - immagino anche a Torino -
>>> ci
>>> sono molti dipendenti assunti dalle categorie protette e certi termini
>>> potrebbero anche suonare leggermente offensivi.
>>
>> Dopo questa tua affermazione il  termine "offensivo" assumo un nuovo, più
>> subdolo significato. Ti rendi conto che per dare forza alle tue
>> argomentazioni
>> stai strumentalmente distorcendo l'immagine di una categoria di persone?
>> Cosa ti fa pensare che un invalido non sappia o non possa imparare a
>> lavorare
>> con strumenti nuovi?
>
> mai messo in dubbio: anzi! Di solito nelle pubbliche amministrazioni le
> persone svantaggiate lavorano e producono molto più degli impiegati
> cosiddetti "normali": facevo solo una critica per il linguaggio usato da chi
> ha asserito che gli utenti che "vanno nel pallone" con una nuova procedura
> sono dei "subnormali", e che questa asserzione potrebbe offendere qualcuno,
> anche di questa lista visto che non tutti ci conosciamo personalmente.

Scelta infelice, l'ho già detto... ri-chedo venia.

-- 
Marco Bertorello
System Administrator
http://bertorello.ns0.it


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