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Re: Domanda su systemd



On Thu, Aug 28, 2014 at 09:48:04AM +0200, Gian Uberto Lauri wrote:
> 
> Invece è dal 1999 che c'è questo forte dubbio. Obiezione mossa a
> Ettore Perazzoli al Pluto Meeting.
> 
> Caro Teodoro che snoccioli nomoni, pensa un attimo a come funziona il
> bootstrap.

Gian Uberto, sei incredibile: riusciresti a trovare attacchi ai tuoi argomenti 
anche se ti scrivessero "Sono d'accordo con te". 
Dissento comunque, e dissentirò sempre, sull'utilità di un Ballmer open 
source. E le differenze che vedo io fra Ballmer e Poettering (mi riferivo a 
Poettering, infatti), sono:
* una migliore alimentazione;
* Ballmer non ha mai scritto (AFAIK) una riga di codice nei suoi sistemi;
* Poettering è stato sviluppato dalla concorrenza, nel nonfree (cfr. 
Wikipedia);
* Ballmer non ha mai rimpianto nulla mentre Poettering è sempre lì a far la 
disamina e il debunk agli attacchi alla sua roba, come tutti i redhat droni;
* Poettering non urla ai FOSDEM con la camicia zuppa.

Per il resto, stessa prosopopea da commerciale.
Anche il resto non era un ad auctoritatem, ma un proponimento serio di 
archiviare un bug report riguardo la
testa di chi sviluppa per Red Hat. In modo da avere anche quello chiuso come 
WONTFIX. Lo so che sembro ironico, ma più vai a leggere cosa hanno fatto 
della userbase più sembra una presa in giro.

> [snip]
> La scelta di Debian, laboriosa, è quindi sensatissima. Quella di RH
> decisamente sconcertante.
> 
> Come sensatissima è stata la scelta di farsi il mazzo in fretta per
> sistemare il naming dei device di rete. Niente di letale, ma mantenere
> il vecchio naming invece di quello "affetto da ibiemmite" (termine
> peraltro coniato da una sistemista pluricertificata AIX).
 
+1.
Tralasciando facili ironie sull'articolo di systemd che parla di "non sparare 
all'ambasciatore" quando si sfrutta il proprio WONTFIX per obbligare i 
manutentori delle distro a fare parte del proprio lavoro (a meno che i moduli 
dell'init system siano third-party).
Secondo me vivono su mondi paralleli, ed è per questo che le loro scelte sono 
fuori dal mondo. Sembrerebbe, imho, che lavorino per un sistema che punti al 
single-user, con binari, kernel & co. tutti nella stessa partizione, gestendo 
in virtualizzazione eventuali utenti multipli. Quindi un OS per disco, oppure 
un OS per partizione.
A me sembra una scemenza farlo su UNIX, quando c'erano Amiga e Plan9 (ma anche 
reactos). Vabbè!

-- 
Teodoro Santoni


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