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Re: aggiornamento



Il Tue, 07 May 2013 11:03:36 +0100, Gianfranco Costamagna ha scritto:

> Purtroppo è l'insieme di questi "piccoli" bugs (o random features come
> le preferisco chiamare) che fanno desistere molti dall'abbracciare
> l'open source.
> E la cosa per me è negativa, dato che finché ci sono io ad installare i
> sistemi posso anche fare tutto, ma poi quando le persone usano linux
> dopo qualche giorno arrivano con un "rimetti windows che trovo le cose
> meglio".

No, questo è falso, e te lo dico per esperienza.

La gente non vuole Windows perché Linux ha qualche piccolo bug. Windows 
ne ha molti di più.

Lo rivuole perché è abituata a quello, e se non trova Photoshop, AutoCAD 
o banalmente Skype con le iconcine animate, rivuole Windows. Se il menu 
non è una finestra stilizzata in basso a sinistra, rivuole Windows.

Perché non ha voglia di sperimentare, non ha voglia di imparare cose 
nuove, non ha voglia di mettere una password in più ogni tanto, anche se 
la cosa lo rende immune da virus. Vuole usare quello che conosce.

L'unico modo per cui Linux potrebbe avere successo sul desktop sarebbe di 
imporlo nelle scuole fin da bambini, e aspettare 20 anni che diventino 
manager, impiegati, tecnici, ecc. e lo "impongano" ai loro colleghi. 
Tutti gli altri metodi non funzionano.

Io ho smesso da tempo di fare "proselitismo". Non serve a niente. Se 
arrivano a chiederti di farglielo vedere puoi anche perdere un po' di 
tempo e mostrarglielo, ma cercare di imporglielo, anche con "non avrai 
più virus" li fa solo tornare velocemente a Windows.

La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni. :)

Il metodo alternativo è quello di Google e Ubuntu: dargli Linux, 
mascherato, sotto altre forme (telefoni e tablet). Così partono da zero, 
sanno inconsciamente che è diverso da prima, e non devono disimparare 
cose che sanno, ma solo impararne di nuove.

Bye.



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