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Re: DWAI plug-in



Alle 10:11, mercoledì 1 marzo 2006, Lucio Crusca ha scritto:
> Gollum1 ha scritto:
> La cosa che mi piace di più di questa soluzione è il fatto che non
> richiede l'intervento del webmaster.

anche io vedrei meglio una soluzione che non implichi l'intervento dei 
webmaster.

> La cosa che mi piace di meno è 
> che non richiede l'intervento del webmaster. Mi spiego. È positivo il
> fatto che il webmaster non debba sbattersi minimamente, perché così
> dwai può funzionare da subito su tutti i siti che distribuiscono i
> pacchetti .deb. Il fatto però che il webmaster non debba sbattersi è
> anche negativo, perché significa che dwai deve adattarsi ad un
> milione di situazioni diverse, esempio: carico la pagina index.html
> ma la stringa deb è all'interno di un iframe, funziona ancora tutto?

credo che si possa addattare il programma per funzionare in una miriade 
di situazioni, che sia in un iframe o altro non dovrebbe essere un 
grosso problema, la struttura di un'entry è sempre pressapoco la 
stessa, quindi con magari un dump iniziale che elimina tutto il codice 
html dovrebbe essere possibile un parser molto semplice.

> (forse sì, io non lo so). Altro esempio: la configurazione di
> sources.list viene data con un bello screenshot in formato jpg (cosa
> che succede già su winehq.org, dove per fortuna c'è anche il testo
> semplice, ma non è detto che sia così dappertutto). O ancora: la
> procedura di installazione richiede dei parametri aggiuntivi per
> apt-get
> (www.backports.org). Oppure serve modificare anche preferences,
> quindi il parsing dell'html non è più così banale. Magari una parte
> della riga deb viene messa in grassetto per evidenziare qualcosa
> d'importante, e questo implica che il testo è mischiato con l'HTML.
> Temo che l'elenco potrebbe proseguire a lungo. Il goal principale di
> dwai è quello di rendere banale l'installazione di pacchetti da web
> per utenti alle prime armi con debian: se poi questi utenti si
> trovano a dover fronteggiare a mano le situazioni strane, significa
> che dwai ha fallito nel suo compito.

si potrtrebbe anche costruire qualcosa tipo freepops, che tramite l'uso 
di lua si adatta a tutti i siti presi in considerazione, questo vuol 
dire che prima qualcuno degli sviluppatori si passi il sito in 
oggetto... (che ha le stesse ripercursioni di dover rifare le cose sul 
sito del progetto per la vertsione embedded), anzi potrtrebbero essere 
messe insieme le due cose, creare i lua e tenerli sul sito delprogetto, 
e il programmino di parsing se lo va a prendere solo nel momento del 
bisogno... 

> Questo ha senso se l'utente è uno che il sistema lo conosce già un
> pochettino. Ma l'utente alle prime armi si trova spiazzato se,
> andando su un sito, gli viene chiesta la password di root al fine di
> "configurare il sistema per permettere l'installazione del pacchetto
> selezionato" e poi però l'installazione non avviene. Vedrei meglio la
> richiesta all'utente "Vuoi installare il software <nomedelpacchetto>
> ora?" con "Sì" come scelta di default. L'utente che non vuole (quello
> che conosce già il suo debian) dirà di no.

vabbe... si potrebbero fare allora tre pulsanti, configura 
sources.list/installa/annulla

dovrebbe essere usato anche un sistema di chiavi sia sui siti che sui 
pacchetti scaricati, in quanto sarebbe troppo facile (sia con un 
modello di funzionamento che con l'altro) creare dei siti e fare in 
modo che gli utonti (perché di utonti si parla inizialmente) possano 
scaricarsi e installarsi (dando le autorizzazioni di root) qualsiasi 
software anche maligno.

Byez
-- 
Gollum1
Tesssssoro, dov'é il mio tessssoro?



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