Re: Stiamo scherzando ? [Re: Mi sono entrati nel pc?]
On Tue, Oct 17, 2000 at 11:36:58AM +0200, Giacomo Fiorin wrote:
> Una frase, per quanto abbastanza condivisa da me, mi lascia
> qualche dubbio:
>
> > Voglio dire che non e' possibile perseguire penalmente un lamer che
> > pastrocchia nel server di una grande azienda con BO
> > installato. Bisogna invece perseguire l'amministratore della rete.
>
> Credo che occorra distinguere a questo punto dalla violazione
> della riservatezza (che sta diventando, come deve, un reato: quindi il
> lamer del caso è sempre meglio che si diverta con il SUO computer)
> dalla inadempienza o incapacità. Qui occorre porre un limite,
> altrimenti di questo passo ogni volta che si scopre un bug nei
> programmi Microsoft faccio causa per danni contando ogni giorno che
> passa fino alla patch: chi stabilisce l'entità del danno? Le aziende
> stabiliscano i loro standard di sicurezza, e li mettano nel contratto
> di assunzione, quindi chi lascia BO nel server di una azienda, va
> semplicemente licenziato.
purtroppo non puoi perche' nel Disclaimer del programma e' scritto che non
sono responsabili di questo ... peccato perche' con I Love You ci si poteva
fare i miliardi e togliere dal giro questa ca(vol)o di compagnia ....
Interessante comunque notare come al tempo di quel VBS nessun media abbia
fatto notare come solo M$ fosse vulnerabile ....
:-)
> Se uno poi si mette a passare allo scanner le porte del mio PC si
> casa non sta ancora facendo nulla di male, è vero: ma se per caso io
> io ho lasciato qualche accesso ai miei file, senza saperlo perché io
> NON FACCIO DI PROFESSIONE L'AMMINISTRATORE DI RETE, dovrei forse
> evitare di collegarmi in rete solo perché qualcuno non ha di meglio da
> fare che curiosare tra le mie cose?
Sei libero di collegarti quando vuoi ma non ti lamentare se una cosa del
genere esiste, Internet fondamentalmente e' Libera e Anarchica , esistono
dei principi per un suo buon uso non delle leggi e francamente spero
^^^^^^^^
rimanga tale per sempre. E' assurdo (e pericoloso ) chiedere dei criteri protezionistici che vengano attuati a livello mondiale,
a) nessuno sara' mai completamente daccordo
b) si rischia di ledere la liberta' individuale ( per proteggerti dagli
hacker abbiamo vietato la crittografia ! vi sembra assurdo un discorso del
genere ? beh sappiate che gia' lo si fa in alcuni paesi ).
>Credo che occorra iniziare a
> discutere di distinzioni anche giuridiche tra computer personali (e
> quindi privati) e quelli pubblici, tipo quelli di aziende e
> università.
Tale distinzione nel DPR sull'abuso informatico esiste gia'
>
> Finché le cose stanno come adesso, non sarà possibile, ma se si
> individuassero regole comuni per le quali non sia più possibile per
> qualcuno lasciare il proprio computer inavvertitamente aperto al
> pubblico (nel senso di mettere un cartello ``potete entrare'', non
> certo di lasciare accessi aperti che ce ne saranno sempre), allora la
> violazione di un computer privato dovrà diventare un reato.
io spero che le cose rimangano tali proprio perche' internet non e' una
cosa da subire ( o un diritto) bensi' una cosa da costruire assieme
( e quindi un dovere ) , almeno questo e' quello che ho imparato dalla
filosofia GNU .
ciao
Samuele
--
Samuele Tonon <tonon@students.cs.unibo.it>
Undergraduate Student of Computer Science at University of Bologna, Italy
Linux System administrator at Computer Science Research Labs of University
of Bologna, Italy
Founder & Member of A.A.H.T.
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