Re: Evento traduzioni
On Sun, Nov 16, 2003 at 07:57:47PM +0100, Marco d'Itri wrote:
> On Nov 16, Carlo Contavalli <ccontavalli@debian.org> wrote:
>
> > Eppure, anche un utente medio che conosce un minimo di inglese
> >sarebbe in grado di aiutare nelle traduzioni, che credo possano
> >essere di interesse per chiunque...
> Meglio nessuna traduzione che una cattiva traduzione, grazie.
> Le cattive traduzioni hanno lo svantaggio di essere ricordate dagli
> utenti e diventare parte del loro patrimonio linguistico.
> Per tradurre correttamente un programma bisogna conoscere bene
> l'italiano (sembra scontato ma non lo ? affatto...), l'inglese ed avere
> una vaga idea di come funziona il programma in oggetto.
>
> Ben vengano nuovi traduttori, ma cerchiamo di non perdere di vista la
> qualit?.
E' un bel discorso che non fa acqua da nessuna parte senonche' e' pressoche'
utopistico: la lingua inglese, anzi la lingua americano-informatica e' una
lingua che tende a creare costantemente TLA o neologismi di difficile
traduzione in italiano se non mediante circolocuzioni o "stravolgimenti"
della frase originale.
Credo che un buon traduttore informatichese/itaGliano ( :-) ) debba avere piu' che
altro voglia di mettere in discussione sia lui che le sue traduzioni e debba
essere conscio che la traduzione perfetta non esiste .
ciao
Samuele
--
While various networks have become deeply rooted, and thoughts have been sent
out as light and electrons in a singular direction, this era has yet to
digitize/computerize to the degree necessary for individuals to become
a singular complex entity.
KOUKAKU KIDOUTAI Stand Alone Complex
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