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[DDTP] Caso emblematico



Quello spiritosone del manutentore di xemacs definisce questo programma
ironicamente come "Editor and kitchen sink", presumibilmente per indicare
che con l'andar del tempo non è più solo un editor ma qualcosa in cui ci è
finito di tutto.

La traduzione, se si vuole mantenere lo stesso umorismo, potrebbe essere
qualcosa tipo "tritatutto", ma sicuramente non è letterale. Il problema è:
visto che ci sono vari pacchetti come xemacs, xemacs-support... e che tutti
hanno la descrizione che inizia con la frase citata, come si può garantire
che tutti i (diversi) traduttori dei vari pacchetti siano coerenti?

Neanche l'idea di avere "cluster" di 2-3 traduttori che si scambiano le
proprie creazioni  risolve il problema, perché certe soluzioni non si
diffondono tra *tutti* i traduttori.

Quello che sto facendo (ad esempio, proprio per xemacs) è di richiedere
esplicitamente (con "REQUEST xxxx it") tutti i pacchetti "affini" in modo da
applicare io stesso l'opera di uniformazione.

Però:

1. come faccio a sapere quali pacchetti affini ci sono? ricerco il troncone
"xemacs" su packages.debian.org?

2. mandare 15 mail con "REQUEST xxxx it", ricevere 15 risposte e salvare i
15 allegati (tutti rigorosamente chiamati "new") *è* un palla!

3. se al 16-esimo pacchetto mi accorgo che qualcuno lo ha già tradotto, mi
incavolo!

Non c'è modo di automatizzare il tutto un pochino? Che ne so, "REQUEST xxx-*
it" potrebbe già essere piacevole...

I traduttori di altre lingue hanno affrontato problemi analoghi?

Byez
	Matteo



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