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sto anche cercando di farmi un'idea se usare ext2, ext3 o ext4.
ho letto che ext2 allunga la vita del disco SSD, ma che succede se c'è
un blackout o se sei costretto a spegnere brutalmente dal tasto power e
Ciao,
su un Acer Aspire One con la Linpus (ovvero Fedora) e ext2 se hai un black out non ti si riavvia più.
Per riavviare ho dovuto avviare il sistema con Ubuntu Remix Live su USB (immagino che una knoppix era equivalente) poi svolgere il fsck.ext2 a manina dopo riavviare ed ha funzionato tutto.
Normalmente uso il 100% dei sistemi con reiserfs dove posso tranquillamente spengere a caldo e ritrovarmi un sistema al 100% consistente e funzionante (10 anni di testing è sufficiente personale con esperimenti di suicidio digitale), chiaramente parlo di sistemi casalinghi personali operati fuori lettura/scrittura dati (e comunque anche in quesi casi il sistema grazie al suo journaling torna consistente).
Il Journaling aumenta il numero di scritture sul disco quindi teoricamente usura la SSD ma è tutto da verificare sul campo.Dopo il problema con la Linpus ho installato direttamente Ubuntu Remix con reiserfs e non ho notato differenze dopo il boot (che è decisamente più lento ma per altri motivi non strettamente legati al fs).
Secondo me l'utilizzo di ext2 è deprecabile se si vuole un minimo di garanzia di consistenza dei dati.