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Re: attacco craker al sito CulturaCattolica.it



bastavano 3 righe per esprimere il tuo pensiero... il resto non
c'entra nulla con questa ML

2006/12/2, lccflc <lccflc@infinito.it>:
Senza tema di provocare il solito flame spero davvero che l'ignominoso
attacco concertato contro il sito CulturaCattolica.it abbia visto
estrannei i colleghi di questa lista.
Il tanto sbandierato amore per la libertà di espressione, per alcuni
vigliacchi, immersi fino al collo nel letame che è anche la componente
base della loro scatola cranica, l'amore per la libertà - dicevo - non
riesce a fermarsi davanti alla liberta che spetta agli altri o,
comunque, a chi non la pensa come loro.
Ben conoscendo come certi attacchi vengono concertati e messi in atto,
vorrei sperare che, almeno i componenti di questa lista, possano
fieramente affermare: "Io, con questa ignobile faccenda, NON C'ENTRO!"
Come utilizzatore e sostenitore del software Open Source nonchè come
cattolico ed amante della libertà (QUELLA VERA! PER TUTTI!), mi vergogno
di quanto accaduto e, spero, che tale sentimento sia davvero condiviso
da tutti o, almeno, dai più!
Se così non fosse avrebbero ragione... i sostenitori di Zio Bill!
Di seguito riporto il comunicato del sito oscurato.
Mi aspetto una seria riflessione che, spero, siano scevre dalle solite
invettive, più simili a slogan politico-ideologici che non al parto di
una mente veramente pensante... Diciamo... diverse dalle solite melense
frasi di decotto sapore sessantottino...
Saluti a tutte le persone serie e responsabili che, a ragione, almeno in
questa lista, ritengo siano la maggioranza!
Felice Liccardi



Comunicato Stampa: _*Quando la libertà di pensiero fa paura*_, meglio
ingaggiare qualche Hacker o qualche maneggione!

Certo chi non ha problemi di famiglia regolare con i figli a carico, per
cui conta soltanto «l'amore», ha molto tempo per impedire con tutti i
mezzi di esprimersi a chi vuole invece difendere un tipo di famiglia che
invece i figli li genera e desidera educarli!

Ci è capitato questo: abbiamo pubblicato sul sito
www.culturacattolica.it un intervento critico sulla fiction televisiva
di Lino Banfi, Il Padre delle spose, in onda da lunedì 20 novembre 2006
su RaiUno. Abbiamo chiesto come minimo di spostare lo spettacolo in
seconda serata (mentre non abbiamo chiesto di «oscurare» la fiction,
come ci accusa Repubblica sul suo sito).

Abbiamo ricevuto un mare di insulti e di accuse gratuite, ma quello che
è più grave un attacco al sito che lo ha reso inutilizzabile per molto
tempo. Così ci ha scritto il responsabile del servizio: «Da ieri sera il
server *** è sotto un attacco DDOS che interessa solo la visibilità dei
siti in rete. [...] Dopo una pausa di circa 8 ore, nelle quali avevamo
filtrato tutti gli IP attaccanti, questa mattina è ripreso un nuovo
attacco. I nostri tecnici sono all'opera per filtrare tutti i nuovi
indirizzi IP relativi all'attacco e riportare alla visibilità i siti
presenti sul server».

Ci chiediamo (e lo chiediamo a tutti coloro che ci hanno accusato di
volere mettere il bavaglio a chi la pensa diversamente): ma non c'è
altro modo per esprimere il proprio dissenso da chi ha altre opinioni
che quello di bloccare la sua capacità espressiva? Ci hanno detto che è
ora che la Chiesa non interferisca nelle questioni della vita civile, e
perché allora c'è chi interferisce sul diritto degli uomini di esprimere
il proprio parere? Voltaire diceva: «non condivido nulla di quanto tu
dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo». Dobbiamo essere proprio
noi a ricordarlo ai paladini della libertà di espressione?

Da troppo tempo si accusano i cattolici di imporre le loro idee, e poi,
quando si è a corto di idee e di ragioni, si fa di tutto per oscurare e
impedire la loro capacità di presenza e di espressione.

Chiediamo solidarietà a chi ha a cuore il diritto di tutti di potersi
esprimere liberamente.

Grazie di cuore. La difesa della libertà di uno significa la difesa
della libertà di tutti.

CulturaCattolica.it - 19 novembre 2006




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