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attacco craker al sito CulturaCattolica.it



Senza tema di provocare il solito flame spero davvero che l'ignominoso attacco concertato contro il sito CulturaCattolica.it abbia visto estrannei i colleghi di questa lista. Il tanto sbandierato amore per la libertà di espressione, per alcuni vigliacchi, immersi fino al collo nel letame che è anche la componente base della loro scatola cranica, l'amore per la libertà - dicevo - non riesce a fermarsi davanti alla liberta che spetta agli altri o, comunque, a chi non la pensa come loro. Ben conoscendo come certi attacchi vengono concertati e messi in atto, vorrei sperare che, almeno i componenti di questa lista, possano fieramente affermare: "Io, con questa ignobile faccenda, NON C'ENTRO!" Come utilizzatore e sostenitore del software Open Source nonchè come cattolico ed amante della libertà (QUELLA VERA! PER TUTTI!), mi vergogno di quanto accaduto e, spero, che tale sentimento sia davvero condiviso da tutti o, almeno, dai più!
Se così non fosse avrebbero ragione... i sostenitori di Zio Bill!
Di seguito riporto il comunicato del sito oscurato.
Mi aspetto una seria riflessione che, spero, siano scevre dalle solite invettive, più simili a slogan politico-ideologici che non al parto di una mente veramente pensante... Diciamo... diverse dalle solite melense frasi di decotto sapore sessantottino... Saluti a tutte le persone serie e responsabili che, a ragione, almeno in questa lista, ritengo siano la maggioranza!
Felice Liccardi



Comunicato Stampa: _*Quando la libertà di pensiero fa paura*_, meglio ingaggiare qualche Hacker o qualche maneggione!

Certo chi non ha problemi di famiglia regolare con i figli a carico, per cui conta soltanto «l’amore», ha molto tempo per impedire con tutti i mezzi di esprimersi a chi vuole invece difendere un tipo di famiglia che invece i figli li genera e desidera educarli!

Ci è capitato questo: abbiamo pubblicato sul sito www.culturacattolica.it un intervento critico sulla fiction televisiva di Lino Banfi, Il Padre delle spose, in onda da lunedì 20 novembre 2006 su RaiUno. Abbiamo chiesto come minimo di spostare lo spettacolo in seconda serata (mentre non abbiamo chiesto di «oscurare» la fiction, come ci accusa Repubblica sul suo sito).

Abbiamo ricevuto un mare di insulti e di accuse gratuite, ma quello che è più grave un attacco al sito che lo ha reso inutilizzabile per molto tempo. Così ci ha scritto il responsabile del servizio: «Da ieri sera il server *** è sotto un attacco DDOS che interessa solo la visibilità dei siti in rete. [...] Dopo una pausa di circa 8 ore, nelle quali avevamo filtrato tutti gli IP attaccanti, questa mattina è ripreso un nuovo attacco. I nostri tecnici sono all’opera per filtrare tutti i nuovi indirizzi IP relativi all’attacco e riportare alla visibilità i siti presenti sul server».

Ci chiediamo (e lo chiediamo a tutti coloro che ci hanno accusato di volere mettere il bavaglio a chi la pensa diversamente): ma non c’è altro modo per esprimere il proprio dissenso da chi ha altre opinioni che quello di bloccare la sua capacità espressiva? Ci hanno detto che è ora che la Chiesa non interferisca nelle questioni della vita civile, e perché allora c’è chi interferisce sul diritto degli uomini di esprimere il proprio parere? Voltaire diceva: «non condivido nulla di quanto tu dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo». Dobbiamo essere proprio noi a ricordarlo ai paladini della libertà di espressione?

Da troppo tempo si accusano i cattolici di imporre le loro idee, e poi, quando si è a corto di idee e di ragioni, si fa di tutto per oscurare e impedire la loro capacità di presenza e di espressione.

Chiediamo solidarietà a chi ha a cuore il diritto di tutti di potersi esprimere liberamente.

Grazie di cuore. La difesa della libertà di uno significa la difesa della libertà di tutti.

CulturaCattolica.it - 19 novembre 2006





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