+1On 25/07/25 13:31, Marco Gaiarin wrote:
E come? Perché un documento firmato con un certificato scaduto (ma all'epoca valido) potrebbe essere stato falsificato? L'unico motivo che mi viene in mente è che non si riesca con certezza a dimostrare che quel certificato pubblico era proprio il certificato valido del firmatario in quella data, che non si tenga memoria della catena dei certificati pubblici validi del soggetto firmatario... una motivazione un po' debole. Poi questo implicherebbe che un qualsiasi documento firmato digitalmente da un certificato scaduto non sarebbe più valido. Questo sarebbe un vulnus che invaliderebbe tutta la firma digitale e non solo la conservazione di messaggi PEC.Mandi! Piviul In chel di` si favelave...Qualcuno è ferrato sull'argomento e mi può spiegare perché le copie in locale nel tempo non sono più valide?IANAL. A quanto ho capito il sistema (che, rammento, è una invenzione tutta italiana...) funziona con certificati che hanno una durata di tre anni, ovvero la durata consigliata normalmente per i certificati. A quanto ho capito, durante una causa legale qualcuno ha giustamente fatto notare che una ricevuta firmata con un certificato più vecchio di tre anni, potrebbe essere stata falsificata.
Che significa ogni tre mesi di durata di tre anni? Come fa un certificato a durare tre mesi e anche tre anni?I fornitori hanno quindi: 1) iniziato a rinnovare i certificati con una finestra più breve, per limitare i periodi finestra; quindi AFAIK rinnovano il certificato ogni 3 mesi, sempre di durata di 3 anni.
A che pro?
Uno strano mondo quello della giurisprudenza...[...] sempre e solo IANAL.
Piviul