Già, non è gran che ma i prezzi delle PEC, per quel che ne so, sono soggetti a qualche forma di controllo politico istituzionale e i provider comunque hanno degli obblighi di conservazione anche in caso di eliminazione dell'account ma questo va sicuramente approfondito in caso di necessità.D'altra parte tutta la digitalizzazione ha dei costi che il cittadino sostiene direttamente, non fosse altro che l'acquisto dei dispositivi; ma servono anche connessioni e tempi per l'aggiornamento culturale che non è proprio uno spasso; e dei costi indiretti che sono la parte di tasse che paghiamo per l'adeguamento delle infrastrutture e del personale che deve amministrare l'amministrazione digitale. Non è proprio la passeggiata che immaginavamo all'inizio degli anni '90.
Il giorno ven 25 lug 2025 alle ore 10:15 Piviul <piviul@riminilug.it> ha scritto:
Il 25/07/25 08:53, Luca Alzetta ha scritto:
> Si, per i documenti con valore legale il nodo è sull'integrità e l'
> affidabilità che devi garantire verso terzi. Perché se per uso tuo
> personale sono soddisfacenti non è detto che lo siano, ad esempio,
> anche per un tribunale. Perciò nei casi più complessi ci vuole la
> garanzia di un' entità super partes.
Quindi un utente che ha una casella PEC presso un provider configurata
in pop togliendo il flag "lascia i messaggi sul server" si ritrova con
una pec senza valore legale (o almeno non legale dopo che sono passati i
30 mesi di obbligo del provider di tenere i logs dei messaggi inviati)?
Altrimenti si arriva all'assurdo che il mio originale, che è l'unico esistente perchè l'ho scaricato dal mail server, non è legale ma la copia dello stesso originale che consegno a un terzo sarebbe legale?
Anche a me sembra incredibile.
LucianoMi sembra incredibile...
Piviul