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Re: dis-informazione su linux





Il 26/07/22 11:02, Davide Prina ha scritto:
valerio ha scritto:

su una nuova rivista è apparso un articolo sui "beni comuni" di
Edouard Jourdain che cita:

concordo che chi ha scritto quel pezzo non ha capito l'argomento che
stava cercando di trattare.

la mia risposta (molto semplice e poco esauriente, di getto con un po'
di rabbia):

"Linux è un sistema operativo definito "open source".

però Linux è soltanto la parte Kernel o meglio uno dei Kernel usabili.
Sarebbe meglio chiamarlo GNU/Linux, per far capire che è il sistema GNU
con il Kernel Linux.
Tieni conto che per Debian esistono anche altri Kernel più o meno usabili
(es: GNU/BSD, GNU/HURD). A seconda del sistema che stai usando puoi
avere dei pacchetti non disponibili su altri.
Ad esempio avevo trovato un bel giochino che volevo installare per i miei
nipoti, ma il pacchetto Debian non c'era per GNU/Linux, ma, se non ricordo
male, solo per GNU/BSD.

Inoltre io preferirei parlare di software libero e non software opensource,
anche se alcuni li usano come sinonimo in realtà non corrispondono al 100%.
C'è software opensource che non è software libero.
Ad esempio una licenza della NASA non è considerata software libero[¹], ma
è considerata software opensource[²]

un sistema operativo è un insieme di programmi che permettono all'essere
umano di interagire con una macchina, la differenza fra opensource e
proprietario è data fondamentalmente dalla possibilità di vedere quello
che il sistema fa ed eventualmente modificarlo.

come indicato, io preferisco non parlare di software opensource, ma di
software libero, poiché il software opensource è più orientato a indicare
come è "sviluppato" il software, mentre il software libero è più
orientato sui diritti di chi lo utilizza.

Il software libero offre delle libertà all'utente:
* possibilità di eseguire il software come si desidera e per qualsiasi uso
* possibilità di studiare il sorgente e modificarlo a piacere
* possibilità di ridistribuire il sorgente/eseguibile modificato

Notare che garantendo queste libertà a terzi, in realtà l'autore si può
garantire per sé stesso la possibilità di entrare in possesso ed usare
anche le eventuali modifiche di terzi. Naturalmente per avere questo
ritorno deve usare la licenza giusta per il caso. Normalmente, secondo
me, la migliore è la AGPL.

Linux è gratis

no, in realtà Linux o GNU/Linux non è gratis.
Una licenza di software libero ti permette di vendere il software, anche
non tuo, a qualsiasi prezzo che l'acquirente è disposto a versare.
In passato società hanno fatto soldi proprio ridistribuendo software
libero, soprattutto nel periodo in cui tanti non avevano internet o le
connessioni erano molto lente.
La stessa m$ nel tempo in cui indicava la GPL come virale e da evitare
vendeva quelli che chiamava i "GNU tools" ai propri clienti... che non
erano altro che parte del sistema GNU.

I sistemi proprietari non
permettono alcuna modifica né alcuna comprensione di quello che succede,

in generale non è detto, potrebbe essere che un sistema operativo (o più
facilmente un software) sia distribuito anche con i sorgenti, ma sia
vietata la modifica e ridistribuzione.
Se non erro, almeno fino a qualche anno fa, m$ dava la possibilità alle
PA di accedere ai sorgenti del suo simil sistema operativo (o per lo meno
a buona parte dei sorgenti)...

Edouard Jourdain dice che Linux ha dei proprietari, ma a me non risulta,

in realtà è corretto.
Il software libero, se non è distribuito sotto il pubblico dominio, deve
avere dei proprietari.
Una licenza di un software non è valida se il software non ha un copyright
valido.
In pratica il software deve avere "agganciato" sia il copyright degli
autori che la licenza applicata. La licenza non ha nessuna validità se
manca il primo.
La licenza indica le modalità di distribuzione/uso del software e il
copyright indica che ha i diritti su quel software e quindi ha il diritto
di applicare la licenza scelta.
L'utente può accettare la licenza e usare il software o non accettarla
e in quel caso il software non può essere usato.

La differenza è che avendo agganciato al licenza GPL a Linux (sto parlando
del kernel) Torval e tutti quelli che hanno contribuito hanno permesso a
chiunque altro di poter usare le libertà offerte dal software libero.

Ipotizziamo che un software abbia il copyright di una sola persona (che è
il caso più semplice, anche in ottica internazionale). Questa persona
decide di distribuire il suo software sotto licenza AGPL e con indicato il
suo copyright. Distribuisce sotto AGPL tutte le versioni fino alla 5.0.
Poi dalla 6.0 cambia licenza e passa ad una licenza non più di software
libero senza distribuire i sorgenti. Può benissimo farlo e diversi hanno
seguito questa strada... purtroppo. Però tale persona non può più impedire
che il suo software fino alla versione 5.0 sia preso da altri e modificato
e ridistribuito. Naturalmente in questo caso chi fa le modifiche deve
mantenere il copyright dell'autore originario e aggiungere il proprio; in
questo caso il "modificatore" può distribuirlo solo usando la stessa
licenza libera AGPL o una compatibile (se esiste... ad esempio se la
licenza iniziale era LGPL può trasformarla in GPL), ma non potrà mai
distribuirlo con una licenza non compatibile con quella originaria, se
l'autore iniziale non glielo permette.

Ciao
Davide

ciao Davide,
grazie della esauriente spiegazione, mi sembra improponibile come risposta a quello che hanno scritto, ma lo tengo di conto, sia per me che per eventuali approfondimenti con i gestori della rivista (che comunque non mi hanno risposto). Il tema dell'articolo era interessante, peccato la superficialità nel citare linux.

valerio


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