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Re: RISC-V: quanta parte del processore ha licenza libera?



On Fri, Mar 05, 2021 at 06:50:50PM +0100, Alessandro Rubini wrote:
> > io lo vedo l'articolo, ma è davvero stringato
> 
> Ok, anch'io. Non lo chiamo articolo, per me e` l'occhiello del video.
> 
> > purtroppo io conosco poco di hardware e non ho capito cosa intendi per 
> > "rema contro".
> 
> Tutti sono entusiasti di risc-V perche` e` libero, mentre la tesi di
> Andreas Speiss e` che la parte libera e` trascurabile sul totale e i
> chip li trovi fatti dai soliti vendor che prendono un pezzo libero e
> lo blindano nel loro mondo proprietario.
> 
> E` vero, ma non ci sono solo loro.

Secondo me qui tutti state facendo un po' di confusione. È l'architettura
ISA (instruction set architecture) che è libera, non la sua
implementazione.

Questo vuol dire che chiunque potrà fare un risc-v open o closed ma
_nessuno_ potrà chiedere royalties a nessun altro se si parte da una
implementazione originale. Posso fare altrettanto con ARM? No. Se si fa
un ARM "open" bisogna comunque dare l'obolo a ARM (in futuro NVidia) e
difatti non ci sono implementazioni ARM libere, né in silicio né
sottoforma di macro VHDL, Verilog o altro, perché ci sono royalties
sull'ISA che _non_ è open.

Quindi l'intera questione su se un processore sia o meno open non ha
molto senso: se il produttore lo farà open, allora lo sarà. E se uno
vuole, può farselo open, nessuno glielo potrà impedire, ma solo per
RISC-V.

--

Saluton,
Marco Ciampa


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