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Re: ekiga vs skype



Davide Corio ha scritto:
Esattamente.
E' un comportamento intrinseco nella struttura del progetto, che ci ha
comunque permesso di avere un sistema estremamente robusto per anni.

Ciò che ho notato è che rispetto a solo 5-6 anni fa, il numero di
software e la loro complessità hanno avuto un picco fortissimo e la
struttura di Debian forse non riesce più a starci dietro.

La stessa cosa però la si nota anche su altre distribuzioni e
all'interno dei team dei singoli progetti (ie: OpenOffice.org); il core
di sviluppatori non riesce più a stare dietro alla mole di lavoro e ci
troviamo con del software dalla qualità spesso discutibile.

Soluzioni?
A mio avviso l'unica è avere gente pagata per lavorare a tempo pieno sui
progetti.

Se posso dire la mia, a mio vedere quando la politica Debian è stata pensata l'hardware ed il software avevano un ciclo di vita più lungo dell'attuale.

Al giorno d'oggi, in cui nuovo hardware e nuovo software sono all'ordine del giorno o quasi, questa politica sta un po' mostrando i suoi limiti, fermo restando, comunque, i pregi maggiori di Debian (stabilità e robustezza del sistema in primis).

Allora m'è venuta una "pensata": anziché passare da testing a stable tutto un sistema, non sarebbe il caso di "promuovere" in stable uno o più pacchetti software alla volta (inlcuso il kernel), non appena questi diventano sufficientemente (per Debian) stabili ed esenti da bug, e non ci sono problemi di dipendenze? Un po' come si è fatto con etch and half, insomma...

In questo modo non sarebbero pregiudicati robustezza, stabilità e sicurezza del sistema, si eviterebbe il "trauma" della migrazione completa, e non sarebbe necessario un team che ci lavori a tempo pieno, anzi, forse l'attuale team avrebbe anche meno lavoro...

So che sarebbe una "rivoluzione", non sono sicuro al 100% che sia fattibile (ma dovrebbe esserlo) e forse ho detto un'eresia, ma la butto lì... ;)

Ciao
vince


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