[Date Prev][Date Next] [Thread Prev][Thread Next] [Date Index] [Thread Index]

Re: Replay to: - risposta per debian-italian [was: Re: Debian e stabilita'.]



On Mon, Sep 02, 2002 at 12:06:31AM +0200, Federico Di Gregorio wrote:
> il reply-to: e' un consiglio non un obbligo. chiarito cio', usarlo
> quando non serve e' un spreco e va contro la filosofia del "minimo
> sforzo" che permea tutta la rete.

{Applauso, con annessa autofustigata a me che continuo questo
clamoroso OT rispondendo, ma per fortuna chiudo qui}

> molto imo, from: e reply-to: uguali sono per lo meno ineleganti. per non
> dir di peggio.

Interessate assai la preoccupazione per l'eleganza[1] che invece
volentieri lascio a sarti e calzolai[2] (che peraltro mi guardo bene
dal frequentare).

Mi interessa molto di piu` la logica e la coerenza: vista la filosofia
del minimo sforzo, il reply-to: e` *sempre* utile per invitare a non 
scrivere in una mailing list a meno che uno proprio proprio voglia
farlo (e magari aiuta pure a educare chi scrive a stare attento non
solo a quale indirizzo scrive, ma, di gia` che deve stare attento,
anche al quoting,  eccetera); dppiamente utile se uno e` iscritto a
una mailing list con un indirizzo diverso da quello che usa nei From
From: e Reply-To: triplemente utile quando si scive a una mailig list
di cui non si puo` prevedere gli iscritti e i loro sistemi di posta
(di cui ho esperienze varie di comportamenti diciamo "strani").

Soprattutto resto pero` sorpreso che esiste chi pur sostenendo la
liberta` possa avere qualcosa di dire sugli header che nelle mie mail
decido  di usare (in conformita` con le rfc, tranne che secondo chi
non sa leggele). Ricordo che esistono procmail (o analoghi per ogni
altro metodo decente per gestirsi la posta) per manipolarsi
automaticamente gli headers al momento della ricezione se i miei non
piaccono, o  addirittura killare le mie mail e pace.

[2] Citando un noto fisco dalla matematica alquanto debole. Peraltro
mi si dice che tale citazione e` usata anche da studenti che nello
scivere la tesi lasciano anche la fisica a sarti e calzolai.

[1] Peraltro capisco benissimo che un appassionato di informatica
possa interessarsi alla elaganza, visto che (per ogni definizione
ragionevole di "eleganza" nell'ambito informatico) non avete altro da
fare che non sia banale (banale=si sa gia` che e` algoritmicamnete
risolubile).  Peccato che spesso alcuni appassionati di informatica
non capiscano che esistono per l'"eleganza" infinite possibili
definizioni non equivalenti (tranne che asintoticamente, ma poi non
riescono a capire neanche che le cose vere solo asintoticamente
possono tranquillamente non avere nessun significato pratico).

-- 
Chi usa software non libero avvelena anche te. Digli di smettere.
Informatica=arsenico: minime dosi in rari casi patologici, altrimenti letale.



Reply to: