Re: nettiquette era:(R: R: [OT] Campagna di boicottaggio contro Aruba )
io avevo risposto perché dal tuo post sembrava che affermavi certezze
assolute e ho voluto spargere un po' il dubbio ... ora mi limito a
qualche precisazione e poi mi fermo
Raistlin ha scritto:
On Thu, 2005-06-30 at 21:00 +0200, Davide Prina wrote:
Volete sempre che la vostra specifica morale diventi legge per uno
stato... Perche`? E` rispettabilissima se _vuoi_ la rispettate, ma
perche` se io la penso diversamente devo essere costretto ad accettarla?
penso che la stessa cosa si possa dire per i non credenti: vogliono far
diventare il loro non credo legge di stato. Peccato però che vi siano
più credenti con credi differenti e più non credenti con non credi
differenti ... chi deve avere l'esclusiva di dettare i testi delle leggi?
Vedi, il problema della laicita` dello stato e` proprio questo.
L'ordinamento civile di uno stato deve essere estraneo alla morale di
una qualunque religione proprio per lasciare libero ogni cittadino di
applicare la propria.
forse non è proprio così, lo stato deve essere laico, ma deve imporre
dei paletti per limitare che i cittadini possano applicare il proprio
"credo" se questo è contrario alla leggi dello stato che bene o male
ricalcano la morale dei cittadini di quello stato. Naturalmente parlo di
uno stato basato sulla democrazia o qualcosa di molto simile.
Questo significa che il laico o, meglio, l'ateo, sta imponendo la sua
guarda che ateo != laico, anzi è molto diverso
Bhe`, ci sono dei principi che, contrariamente a quanto spesso si dice,
non vengono direttamente da una morale religiosa, e spesso sono tradotti
in legge, almeno nelle leggi "alte", tipo costituzioni, ecc. La violenza
sessuale e` un reato non (non solo almeno!) un peccato!
la legge può cambiare ... anche l'aborto era un reato. Quindi vuoi dirmi
che se lo stato permette una cosa per legge quella cosa deve essere
giusta per forza?
Solo qualche centinaio di anni fa se un nobile uccideva un plebeo poteva
evitare qualsiasi guaio giudiziario se pagava ai parenti una tariffa
prevista dalla legge.
Inoltre molti dei principi che ora sono leggi di stato derivano da
morali religiose. Per l'Italia ed altri paesi europei molte delle leggi
attuali derivano da principi cattolici/cristiani. Per esempio la
schiavitù che era pratica normale in tutta Europa e per questo prevista
dalle leggi, è stata minata proprio dalla religione cattolica. Ora la
schiavitù è per lo meno illegale in Europa per legge.
Quello che tu auspichi sarebbe l'anarchia... E anche io la auspico, ma
veramente io non auspico affatto l'anarchia, io mettevo dei dubbi su
quello che stavi spacciando per certezza.
Penso che l'anarchismo sia un'utopia irrealizzabile perché prende come
presupposto che da un certo punto in poi tutti possano pensarla allo
stesso modo. Inoltre sono contrario ad ogni mezzo violento anche se
questo, almeno a detta di chi lo propugna, serva a stabilire delle
libertà future.
Mha, il problema e` loro non mio. A me non interessa proprio niente
quello che fa ciascuno di noi nella propria vita privata, trovo solo
incoerente che uno scelga _liberamente_ di rispettare delle regole e dei
precetti morali e di tenere un opportuno comportamento, e poi le
disattenda palesemente! Non lo aveva obbligato mica nessuno!!
ma se davvero non ti interessa perché critichi? A me sembra un
controsenso il tuo discorso.
Massimo D'Azeglio diceva una cosa tipo questa: una persona crede in
quello che può e non in quello che vuole.
Scusa, non l'ho capita... sara` perche` io potrei, ma _non_voglio_
credere.
veramente il verbo credere non significa solo credere in una religione,
ma è molto più generico.
Non ne sono sicuro, ma da quel poco che ho letto penso che Massimo
d'Azeglio non era religioso era più un ateo o un agnostico. Quindi la
frase era riferita ad un credo generico e non ad un credo religioso.
comunque ripeto che la cosa non mi riguarda... Per me davvero ognuno
potrebbe credere in quello che vuole, vorrei solo che non ci fossero
imposizioni e obblighi che, intervenendo beceramente sulla sfera
personale, di fatto lo impediscano.
questo, secondo me è un controsenso. Uno potrebbe credere che l'aborto è
male ed essere ateo e quindi poiché il suo credo è questo cercherebbe in
qualche modo "imporlo" agli altri ... non vedo perché uno che è
religioso non possa fare altrettanto. Naturalmente per imposizione
intendo che cerca di convincere altri che il suo "credo" è giusto.
Infatti in Italia per ora c'è ancora la libertà di parola: uno può
comunicare ad un altro il proprio pensiero (in questo modo può cercare
di condizionarlo) e poi ci sono le votazioni: ognuno può decidere come
votare o chiedere di essere votato.
Quindi non capisco perché dici che c'è chi vuole imporre "con la forza"
qualcosa perché è religioso, mentre un altro che non è religioso anche
se si comporta allo stesso modo (cerca di imporre il suo credo) in
realtà quest'ultimo è nel giusto.
Poi varie persone dicono di appartenere ad un determinato credo anche
solo per interessi personali ...
Si, ma questo, almeno IMHO, _non_e`_bello_!!
Altrimenti che stiamo a fare qui a discutere di principi??
una cosa simile si può vedere per i
partiti politici: uno sta in un partito fino a quando gli fa comodo poi
cambia passando anche da un'estremità all'altra ...
Non ho ancora raggiunto questo stadio... Vado ancora a votare a tutte le
elezioni, anche se concordo che sta diventando sempre piu` difficile! :[
come? per un credo religioso questo è il male supremo, mentre per i
politici è un male veniale? Due pesi e due misure?
Finche` siamo tutti in terra... io vorrei solo che ciascuno fosse
libero!
però da quello che dici la libertà dovrebbe essere solo per alcuni
Ciao
Davide
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