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Ingresso nei computer altrui



    Chiedo scusa se mi inserisco solo ora nel discorso.
    Riguardo al fatto in questione condivido anch'io l'opinione che la
comunicazione al provider di competenza per un tentativo di accesso BO
sia eccessiva.  In fin dei conti, danni non ce ne sono stati, e forse
addirittura si potrebbe arrivare a criticare l'uso di FakeBO perché
_simula_ il comportamento di un altro servizio per poter smascherare
il chiamante (ammesso che usare BO sia un reato, cosa molto
discutibile, solo le forze dell'ordine hanno l'autorizzazione a
mascherarsi per identificare i colpevoli).  Dico questo solo per far
vedere quanto sia complessa la questione, non che pensi realmente una
cosa del genere.
    Resta il fatto che, non avendo una legislazione che tenga conto di
questi casi, conviene attenersi ad un comportamento corretto e non
invasivo della privacy.  Credo che una persona che si avvicini ad una
casa altrui e cerchi dall'esterno una porta o finestra aperta (non si
sa per quale scopo) magari non compie un reato, ma di certo non si sta
comportando benissimo.  Quindi la sostanza secondo me è che, ove
possibile (come in IRC ad esempio), pur non potendo accusarlo di
qualcosa di preciso sia sempre meglio rivolgere al ``birichino'' un
_sincero_ invito a non rompere più le scatole, e ad imparare ad usare
la rete prima di cimentarvisi.
    Poi, magari, senza timore di sembrare dei poveri mentecatti,
proviamo anche a segnalare le effettive necessità ai legislatori, a
cui spesso possiamo insegnare qualcosa in materia (a me viene in mente
l'ufficio del Garante per la Privacy ad esempio, ma sicuramente ci
sono altri organi competenti).  Qualsiasi altro tipo di intervento
formale mi sembra fuori luogo.

                                                  Saluti,       
                                                  Giacomo



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