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Re: rms e c#



Il giorno mar, 21/07/2009 alle 10.15 +0200, Pietro Giorgianni ha
scritto:
> Il giorno 20 luglio 2009 23.17, Federico Di Gregorio<fog@initd.org> ha scritto:
> > Questo non è proprio verissimo, l'introspezione esiste anche in C++.
> > Comunque _esiste_ un traduttore da C# ad assembly i386 (va bene lo
> > stesso anche se non è C++)? Perché questo rende meno pericolosa la cosa?
> > Sinceramente non capisco.
> 
> quel traduttore bara, infila il framework (o comunque una sua grossa
> porzione) dentro l'eseguibile, un po' come il quickbasic di vent'anni
> fa che creava un exe infilandoci dentro l'interprete basic...

Assolutamente no. Quel traduttore è l'Ahead Of Time (OAT) compilation di
Mono che compila in codice eseguibile tutto, comprese le DLL richieste.
Ovviamente per permetterti di eseguire operazioni come la reflection
aggiunge all'eseguibile dei metadati sulle classi ma questo non è ne più
ne meno di quanto facciamo i compilatori C++ (se abiliti
l'introspezione). Ovviamente quei metadati potrebbero essere coperti da
brevetto (e questo è un problema) ma se ricordo bene qualcuno ha detto
"non sono i brevetti il problema, ma il compilatore". Cosa che,
sinceramente, mi sembra ridicola.

> per rispondere: se (ipotetica di secondo tipo, situazione irreale)
> esistesse un modo per convertire per davvero da C# a C, per dire, il
> problema sarebbe in parte aggirabile, nel senso che ad essere
> problematico sarebbe lo sviluppo e la distribuzione del traduttore
> (che manco a dirlo violerebbe tutti i brevetti del mondo), ma il
> codice C finale sarebbe esente da problemi. ma tanto mio nonno non era
> un flipper, e questa è solo speculazione.

Scusa, e le librerie di sistema sulle quali potrebbero un sacco di
brevetti, una volta tradotte in C sarebbero esenti da problemi? Mi
sembra un po' comico.

federico

-- 
Federico Di Gregorio                         http://people.initd.org/fog
Debian GNU/Linux Developer                                fog@debian.org
INIT.D Developer                                           fog@initd.org
             Quis custodiet ipsos custodes? -- Juvenal, Satires, VI, 347

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