Re: Scacco matto al software proprietario [lungo]
On Thu, Nov 07, 2002 at 05:25:06PM +0100, Paolo Pedaletti wrote:
> ciao Federico Di Gregorio,
>
> > l'idea ha innegabili vantaggi e probabilmente, anche molti problemi
> > "tecnici". non ultimo il fatto che e` raro che le persone abbiano voglia
> > di donare.
>
> la voglia passa se so che non posso donare 10 EURO perche' 5 verrebbero
> mangiati in spese di gestione x le varie banche coinvolte...
> Ma se si "bufferizza" per un po' di tempo il flusso di denaro, 5 EURO su
> 100 sono accettabili.
> Il problema secondo me risiede nei micro-pagamenti che sono notevolmente
> ostacolati rispetto ai normali flussi bancari.
> Organizzazioni locali sprse sul territorio possono bufferizzare
> opportunamente.
> Ovvio che poi entrano in gioco problemi di fiducia, ma se si fa tutto
> alla luce del sole...
>
Il problema dei micro-pagamenti, può essere risolto con l'abbonamento
annuale. Paghi dai 50 euro in sù. Questi soldi rimangano fermi finché
non decidi di finanziare uno sviluppatore. A quel punto puoi donare da
un euro in sù. Quando questo sviluppatore raggiungerà una quota da
stabilire (ad esempio 100 euro), viene spedito l'assegno.
> >uanti qui` hanno mai donato qualcosa a FSF, SPI (Debian) od
>
> io alla debian 1 volta, quando mi sono fatto spedire dei CD (Debian 2.0
> se non erro) dalla germania.
>
Io sono convinto di una cosa : scrivere software libero costa molta più
fatica di aprire il portafoglio. Alcuni hanno valutato il patrimonio del
software libero in 10^12 euro. Se qualcuno ha scritto software libero
fino adesso senza compenso, significa che i principi che lo spingevano a
farlo sono veramente forti. E chi si riconosce nei principi del software
libero, non avrà alcun timore ad aprire il portafoglio. Chi invece è
salito sulla carovana del software libero, perché va di moda o perché
"conviene", continuerà a fare il parassita.
Ciao, Alberto.
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Nei requisiti c'era scritto: Windows 95 o superiore -
Così ho installato Linux
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