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Re: UPS su server con 2 alimentatori



Il 19/12/2023 14:30, Piviul ha scritto:

E, "non che importi granchè, però..." il load sharing aiuta a far lavorare meglio il self test in quanto le variazioni di carico sono minori.

AFAIK se la signora delle pulizie spegne un ups il server che lo gestisce si spegne anch'esso quand'anche uno dei suoi alimentatori continuasse a ricevere corrente, è il software che lo farebbe spegnere.

Dipende a) da come lo configuri e b) dai per scontato che l'UPS sia collegato ad un solo server (personalmente pretendo solo UPS con management via rete). Inoltre si spegne sì, ma in modo pulito (shutdown), mentre se entrambi gli alimentatori fossero sotto quell'UPS si spegnerebbe brutalmente (shutoff).

Per quanto riguarda il carico, sull'UPS il carico è lo stesso, sono sempre lo stesso numero di server e lo stesso numero di UPS, semplicemente un server invece di pesare tutto su un UPS, pesa metà su uno e metà su un altro ma poi sull'UPS c'è sempre la metà del carico di un altro server...

Infatti parlavo delle variazioni di carico, non del carico in totale.
Se ho un server dove parte un'elaborazione pesante e il consumo aumenta di 700W su un solo UPS, la predizione di durata della batteria (soprattutto SLA, con resistenza interna relativamente elevata e decisamente non lineare all'aumentare del carico) viene falsata molto pesantemente, mentre se gli stessi 700W sono ripartiti equamente tra due UPS la predizione di durata sarà più accurata.

Grazie Diego, ottimi consigli vediamo se riuscirò mai a metterli in pratica

L'importante è sapere cosa c'è in giro per prendere decisioni informate. Per questo aggiungo un po' di carne al fuoco, anche se OT. Per seguire più in profondità il rabbit hole dell'alta affidabilità: gli automatic transfer switch (ATS)!

Riprendiamo una situazione più "casalinga": server realizzato con vecchio PC, alimentatore ovviamente a singolo ingresso. Con un ATS posso fare in modo che la singola alimentazione possa provenire da due distinte, passando da una all'altra in caso di necessità e con un'interruzione inferiore ad una semionda (che non crea problemi a nessun alimentatore semi-decente). In pratica si tratta di un teleruttore a commutazione molto veloce con due bobine. Dalla spina, da un lato vado all'ingresso dell'UPS, dall'altro all'ingresso "B" dell'ATS. Dall'uscita dell'UPS vado all'ingresso "A" dell'ATS e l'uscita dell'ATS va ai carichi. Se manca corrente non succede nulla: l'UPS continua ad alimentare i carichi finché può. Ma se invece viene spento (o si guasta) l'UPS, ecco che interviene l'ATS che commuta immediatamente sulla linea d'ingresso, così i carichi non si accorgono di nulla. Un ATS per uso casalingo (beh... fino a 63A è anche più che casalingo) si trova su AE a meno di 100€, ma se si va su prodotti rackable tipo quelli di Aten si passa a 1500€ (che però offrono anche il monitoraggio dello stato via rete).

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Diego Zuccato
DIFA - Dip. di Fisica e Astronomia
Servizi Informatici
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
V.le Berti-Pichat 6/2 - 40127 Bologna - Italy
tel.: +39 051 20 95786


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