Vorrei iniziare una piccola riflessione sulla scia di "Debian Bullseye poweroff".
Personalmente io sono arrivato alla conclusione che quando devo acquistare hardware la mia condizione irrinunciabile è "se non c'è con Linux(*) preinstallato non lo prendo neanche in considerazione".
È vero, ci sono sempre stati assemblatori locali che permettevano di Comprare un computer con Debian già installata. Ma il supporto dei "grossi produttori" è un'altra cosa, specialmente in ambito aziendale.
Oggi fortunatamente si può fare. Dell offre Ubuntu. Lenovo mi pare Fedora. E ci sono molti altri esempi.
In questi tempi di pandemia ho acquistato portatili per me, mia figlia e mio suocero. In tutti i casi sono riuscito ad acquistarli con Linux preinstallato e ne sono stato molto soddisfatto. Vero, erano Ubuntu ed EndlessOS, ma pur sempre sistemi derivati da Debian.
Ok, al posto dell'asterisco dovrebbe esserci "GNU/Linux" o meglio ancora "Software libero" ma per la stragrande maggioranza dell'universo mondo là fuori son concetti "astrusi". È già tanto che sanno cosa sia Linux ed è già molto che qualche grosso produttore si sia "deciso" a supportarlo. Ma se non lo chiediamo noi, non lo sapranno mai.
Dopo un periodo in cui compravo (e facevo comprare al lavoro) PC senza sistema operativo, ultimamente anche io ho seguito questo approccio: guardo solo sistemi con GNU/Linux preinstallato, e quando amici e conoscenti mi chiedono, consiglio *anche* sistemi con GNU+Linux.
Purtroppo, pragmaticamente, non me la sento di consigliare di
"passare a Linux" ad alcune persone, perché non ho tempo di (o non
voglio) seguirli nella migrazione (spesso si tratterebbe di
formazione e assistenza tecnica gratuita "a vita" 😅).
È vero che è più facile trovare roba con Ubuntu o Fedora, ma
spesso ci si può mettere su Debian Testing senza problemi (magari
dopo qualche mese, per escludere potenziali difetti di
fabbricazione).
La cosa che trovo fastidiosa è che in alcuni casi vengono
installati dei kernel personalizzati o frutto di backport per
aggiungere supporto hardware, senza fornire documentazione in
proposito, e non vengono forniti repository che permettano di
aggiornare questi kernel, con i potenziali problemi di sicurezza
che questo comporta.
Mi è capitato comprando a Marzo 2020 un notebook Microtech, con
Ubuntu 20.04 che arrivava con un kernel 5.8 personalizzato per il
supporto a webcam e wifi. Ora il kernel 5.8 è arrivato su Ubuntu
20.04 tramite HWE, ma se avessi reinstallato il sistema operativo
per qualche ragione, mi sarei trovato con un sistema "zoppo".
Credo che il passo successivo che va chiesto agli OEM sia
documentare cosa fanno, e se possibile fornire repository delle
loro personalizzazioni o immagini del sistema per il ripristino, o
quanto meno provare a interagire più strettamente con la distro
upstream in modo che non siano necessari repo addizionali né
immagini speciali.
Senza questo, non mi sento di consigliare PC con GNU+Linux senza
remore alla proverbiale zia inesperta che si limita a fare email,
navigazione e poco altro, per quanto sarebbero sistemi perfetti
per il suo caso d'uso.
saluti,
gerlos