Re: Che ne pensate della lettera per licenziare RMS?
On 02/04/21 17:10, gerlos wrote:
Per esempio: scrivo un SAAS.
scrivi un software
lo metti a disposizione come servizio SaaS
Puoi prendere qualsiasi software libero e metterlo a disposizione come SaaS.
OK, sarebbe preferibile un software installato in locale,
ma per la mia applicazione è importante la
collaborazione di più utenti,
non capisco, sono due cose ben distinte e che possono coesistere. Se hai
un software installato in locale può anche permettere la collaborazione
tra utenti. Lo stesso un software installato in remoto può non
permettere la collaborazione tra utenti.
e in questo modo lo possono usare nel
browser senza installare nulla in locale,
ma un software installato in remoto o un SaaS potrebbe non essere
eseguibile in un browser.
In ogni caso quando usi un browser per accedere a servizi terzi, in
realtà "installi temporaneamente" software nel tuo browser per eseguirlo
in locale. Qualsiasi pagina HTML & C. non è altro che un insieme di
istruzioni che il tuo browser esegue.
Il tuo discorso può andare bene nel caso di un sistema client-server,
peer-to-peer, ... in cui i vari "utenti" si scambiano solo dati (ouch!
per qualcuno i dati e il codice sono la stessa cosa!)
È accettabile usare un browser proprietario per accedere al mio servizio
libero? Dovrei costringere i miei utenti ad usare Firefox invece che
Safari, oppure no?
il software libero si basa molto sull'interoperabilità.
Non bisogna dimenticare il processo contro microsoft di un po' di anni
fa in sede UE dove microsoft è stata condannata, tutti si ricordano solo
la mega multa, ma la vera vittoria è stata quella di dire che il
software deve essere interoperabile.
All'inizio del processo contro microsoft c'erano un po' tutti i big
dell'epoca, ma microsoft è riuscita a trovare accordi con ognuno. Alla
fine il processo fu il samba team contro microsoft con avvocato del
samba team Carlo Piana.
m$ cercò di trovare un "accordo" finanziario con il samba team, ma
questi dissero che non potevano perché il codice non era "loro"... e
questo è stato probabilmente un punto cruciale che ha permesso di
arrivare alla conclusione del processo e di obbligare i produttori di
software all'interoperabilità.
Quindi, secondo me, io direi che posso impedire ad un browser
proprietario di accedere al mio servizio se quel browser non segue gli
standard in materia (es: HTML, TLS) e faccio questa "azione" sviluppando
il mio servizio in modo che funzioni usando gli standard.
OK, so che la cosa è un bel po' più complessa di quello che ho scritto.
Dato uno standard, soprattutto lato software, è difficile trovare
qualcosa che segue quello standard al 100% e che non implementa
funzionalità "accessorie" per superare alcune "limitazioni" che lo
standard attuale non permette... però se queste "estensioni" sono fatte
per proporle in una futura versione dello standard e non per eliminare
la "concorrenza"...
Mettiamo poi che pubblico il codice sotto GPL su Github (servizio
proprietario), è accettabile o no?
Io porrei la domanda in altro modo: che garanzia ho che se voglio
spostare tutto quanto possa farlo senza perdermi nulla?
La problematica principale da un lato è che chi lo gestisce potrebbe
cambiare "le regole" in modo unilaterale, venderlo a terzi, chiuderlo, ...
Inoltre, come tutti i servizi web, i "big", e non solo, vendono i dati
degli utenti per fare cassa e i dati non sono solo quello che tu scrivi,
ma interessa a "loro" anche profilarti sotto altri aspetti (ad esempio
se sei un impulsivo, un riflessivo, ... quanto fai il login quanto stai
connesso, che azioni compi, ...), tutto questo permette di arrivare a
determinare, con un certo grado di certezza alcune tue caratteristiche
che permettono di "controllarti", facendoti compiere azioni dietro un
determinato "stimolo".
Per farti un esempio entra sul sito rai e guarda per configurarti i
cookie, vedrai che c'è un elenco infinito di aziende a cui vengono
ceduti i tuoi dati, se tu dai il consenso... c'è un bottone che sembra
disabilitare tutti i consensi, ma se scorri scopri che devi fare clic su
N check box per disabilitare "l'interesse legittimo!".
Probabilmente dovrei appoggiarmi ad
un servizio analogo open source, ma a costo di una barriera di ingresso
più alta per i miei contributori...
dipende dal "metro" che usi per misurare, magari tale barriera è più bassa.
Per esempio io non ho un account per accedere a github e non penso di
entrare mai. Se tu sviluppi qualcosa e io trovo un problema di sicuro
non aprirò mai in bug report, al massimo ti invierò una mail (come ho
già fatto in altri casi).
Poi acquisto su un server cloud di un gestore, mettiamo AWS, ci installo
Debian al fine di offrire il mio SAAS. Il sistema operativo è libero, il
software è libero, però non so quasi nulla sull'infrastruttura su cui
gira il mio server, e con ogni probabilità è roba proprietaria. Dovrei
smettere di usarla?
purtroppo in ogni caso se vuoi usare software libero sei costretto anche
ad usare parti proprietarie (es: il firmware presente nei vari
componenti hardware).
Un po' di tempo fa gli europei andavano nelle Americhe portando perline,
pezzi di rame e altre cose di poco valore e le scambiavano per cibo, per
della terra, ... Noi ora diremmo che gli indiani erano dei grulli, degli
idioti, perché davano cose di valore per cose senza valore... ma per
gli
indiani all'epoca la terra era infinita, di nessun valore, ti cedevano
un pezzo e loro si spostavano in un altro...
Mi piacerebbe sapere cosa penseranno di noi fra qualche centinaia di
anni: per cose di poco valore noi arriviamo a lavorare gratis rubando
tempo a tutto il resto, anche a rischio della nostra vita (ad esempio
quanti usano il telefonino per inviare messaggi mentre vanno in
macchina?); a fornire tutto quello che ci chiedono; a fare quello che ci
ordinano; ... non bisogna neanche più pensare, c'è qualcun altro che lo
fa per noi e ci dice cosa dire, come comportarci... e noi facciamo.
Per fortuna stanno nascendo un po' di normative che ci danno un minimo
di protezione, anche se tali normative sono odiate da tutti noi schiavi...
Ciao
Davide
--
Fate una prova di guida ... e tenetevi la macchina!:
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